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Data: 14/06/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Trasporto pubblico. Sciopero revocato. I sindacati aspettano la fusione con Tua

L'AQUILA I mezzi pubblici non si fermeranno il 18 giugno. I sindacati hanno revocato lo sciopero, che avevano definito politico, proclamato nelle scorse settimane per protestare contro il Comune per i ritardi nell'operazione che dovrebbe portare alla fusione tra Ama, l'azienda locale del trasporto urbano, e Tua, l'azienda regionale. A sbloccare la situazione, l'approvazione da parte della giunta comunale della delibera con cui si fissa al 31 dicembre 2027 la scadenza dell'affidamento in house alla società partecipata. Un provvedimento che, come dichiarato dall'assessore comunale ai Trasporti Carla Mannetti, rappresenta un passo decisivo verso la fusione con Tua. L'ultimo tassello che manca è la predisposizione di una perizia asseverata, che è in corso di redazione e verrà trasmessa a breve alla Regione, a cui spetta rendere effettivo l'ingresso di Ama nell'azienda regionale. «Con senso di responsabilità», scrivono le sigle sindacali, «volendo riservare fiducia alle pubbliche affermazioni riportate in sede di prima Commissione consiliare dall'assessore ai Trasporti, e non avendo alcuna intenzione di far vivere disagi ai cittadini, le segreterie provinciali unitamente alle Rsa aziendali hanno deciso di revocare lo sciopero politico proclamato per il prossimo 18 giugno. Ancora una volta la pressione unitaria dei lavoratori ha prodotto il risultato sperato. La delibera di estensione dell'affidamento al 2027 finalmente è stata approvata dalla giunta comunale e la perizia asseverata di valutazione dell'azienda è stata affidata ed è in fase di redazione. Insomma», sottolineano i sindacati, «anche se con ritardo, molto ritardo, qualcosa di concreto si muove». Non verrà però abbassata la guardia: «Certo rimarremo vigili. Non permetteremo», aggiungono le organizzazioni sindacali di categoria, «che un allungamento dell'affidamento possa far passare in secondo piano la necessità di giungere alla fusione, non permetteremo una nuova fase di stanca dopo l'attuale accelerazione. Non attendiamo altro che l'amministrazione porti a termine gli impegni, per poter rivolgere le nostre attenzioni all'altro attore, oggi defilato, la Regione».

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