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Data: 14/06/2018
Testata giornalistica: News-town
Fusione di Ama in Tua, il Comune mantiene gli impegni: tocca alla Regione

Avanti, a piccoli passi.
Sul fronte della fusione di Ama in Tua, l’amministrazione – sebbene in ritardo rispetto alle tempistiche condivise, e l’ha riconosciuto l’assessore delegato Carla Mannetti – ha mantenuto gli impegni assunti: nei giorni scorsi è stata approvata la delibera di Giunta che fissa al 31 dicembre 2027 la scadenza dell’affidamento in house ad Ama del servizio pubblico locale di trasporto su gomma nel territorio comunale, “alle stesse attuali condizioni”, così come indicato nell’atto d’indirizzo approvato dal Consiglio comunale il 22 marzo scorso. In questo modo, la scadenza dell’affidamento del servizio è stata allineata a quella stabilita dalla Regione per la Tua, una garanzia importante per i lavoratori e, soprattutto, un modo per aumentare il valore della società in fase di fusione. Ora, l’ultimo adempimento in capo al Comune è la predisposizione di una perizia asseverata - patrimoniale, strumentale e pure immobiliare - in corso di redazione; all’inizio del mese di maggio è stato dato incarico al dottor Francesco Stringini per redigerla e la consegna è attesa nei prossimi giorni.

A quel punto, la ‘palla’ passerà a Regione Abruzzo, socio unico di Tua.

Con la dovuta cautela, però: “Ama è un’azienda sana, con un parco macchine rinnovato” ha sottolineato stamane, in Commissione bilancio, l’assessore Mannetti; “vogliamo precise garanzie da Tua”. E non potrebbe essere altrimenti. In effetti, Ama – nel bene e nel male – fornisce un servizio pubblico essenziale e la società unica del trasporto regionale dovrà garantirlo in futuro; in questo senso, i vertici di Tua – auditi in Commissione – non si sono sbottonati affatto: “siamo asserviti alla volontà politica manifestata dalla Regione di procedere alla fusione e, in questo senso, abbiamo provveduto alle prime valutazioni di due diligence con l’amministratore unico di Ama. C’è la disponibilità a procedere con le valutazioni economiche delle due società – è stato ribadito – ma servirà, evidentemente, una perizia ‘terza’ ad Ama e Tua”.

Insomma, si dovrà ‘trattare’, com’è normale che sia in questi casi, e i tempi, dunque, sono destinati ad allungarsi ancora. D’altra parte, se Tua intende valutare con attenzione il valore di Ama, il Comune dell’Aquila, socio unico della partecipata, chiede un quadro esaustivo della situazione economica dell’azienda regionale, considerato che, sebbene per il terzo anno consecutivo il bilancio non presenterà perdite, ci sono ancora dei nodi da sciogliere, in primo luogo quelli di alcune società in pancia a Tua che presentano delle situazioni di difficoltà, e si pensi alla drammatica vicenda di Sistema spa con l’annuncio d’attivazione della procedura di licenziamento collettivo per i 46 dipendenti.

La fusione dovrà avere vantaggi reciproci, evidentemente.

Il fattore tempo, tuttavia, è altrettanto determinante: la maggioranza di centrosinistra in Consiglio regionale è a fine legislatura, gli accordi sottoscritti sin qui col Comune dell’Aquila dal governatore Luciano D’Alfonso e dall’allora consigliere delegato ai trasporti Camillo D’Alessandro, entrambi eletti in Parlamento - il primo in attesa di convalida per rassegnare le dimissioni, l’altro già dimessosi - sono rimasti su carta; è chiaro che la futura maggioranza all’Emiciclo potrebbe avere idee diverse e fermare i processi di fusione. Per questo, oltre a chiedere impegni certi alla Regione - in Commissione, però, c’era soltanto il direttore generale dell’Ente, Vincenzo Rivera, che non ha potere d’indirizzo politico – i Consiglieri commissari, e così i sindacati, hanno sottolineato come la delibera d’affidamento in house del servizio ad Ama per i prossimi 9 anni vada ‘blindata’, anche per giustificare la scelta di procedere in questo senso.

In effetti, manca ancora un piano economico finanziario e di gestione che ‘sostenga’ la sostenibilità dell’affidamento e, d’altra parte, metta dei paletti precisi cui Tua, in caso di fusione, dovrà adeguarsi, in termini di servizio offerto all’utenza e di tutela dei lavoratori. “Nei prossimi giorni – ha spiegato Carla Mannetti – avremo il quadro conoscitivo del Pums, il piano urbano della mobilità, e soltanto allora potremmo avviare una programmazione compiuta che – ha tenuto a chiarire – resterà comunque in capo al Comune fino al 2027”.

Sebbene ci siano ancora tanti nodi da sciogliere, i sindacati del trasporto pubblico locale hanno inteso revocare lo sciopero di 4 ore che era stato proclamato per il prossimo 18 giugno, “con senso di responsabilità – hanno voluto sottolineare – e volendo riservare fiducia alle pubbliche affermazioni riportate in sede di Commissione dall’assessore comunale”. Ancora una volta – hanno rivendicato le segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasport, Faisa-Cisal e Ugl – “la pressione unitaria dei lavoratori ha prodotto il risultato sperato; delibera di estensione dell’affidamento al 2027 finalmente approvata dalla Giunta comunale, perizia asseverata di valutazione dell’azienda affidata ed in fase di redazione. Insomma con ritardo, molto ritardo qualcosa di concreto si muove. Certo rimarremo vigili”, la promessa.

“Non permetteremo che un allungamento dell’affidamento possa far passare in secondo piano la necessità di addivenire alla fusione, non permetteremo una nuova fase di stanca dopo l’attuale accelerazione. Non attendiamo altro che l’amministrazione porti a termine gli impegni assunti, per poter rivolgere le nostre attenzioni all’altro attore, oggi defilato per effetto delle lungaggini del Comune dell’Aquila. Non aspettiamo altro che poter incalzare la Regione Abruzzo e sfidarla sull’impegno assunto. Questo il nostro senso di responsabilità che non deve e non può essere inteso insomma come un liberi tutti”.

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