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Pescara, 24/11/2024
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Data: 14/06/2018
Testata giornalistica: Mapero'
Contrordine, stop ai tagli. E adesso i tagli agli ospedali non li vogliono fare più. Adesso che hanno cambiato casacca, che da maggioranza sono diventati opposizione, anche loro diventano garibaldini: ma quali tagli ma quali sforbiciate, adesso ce la vedremo in Parlamento.

E’ l’ultima giravolta di due parlamentari piddini, Stefania Pezzopane, una veterana, e Camillo D’Alessandro, esordiente. Adesso hanno presentato una proposta di legge per chiedere la sospensione del decreto Lorenzin, che quando erano in maggioranza hanno condiviso dall’inizio alla fine. La Pezzopane senza mai alzare il dito in Parlamento, D’Alessandro difendendo a spada tratta sia l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci sia le scelte che lui ha fatto. Salvo beccarsi la patente di inadempiente, insieme a tutti i colleghi della Regione, dal Tavolo di monitoraggio che ha rimproverato l’Abruzzo di non aver inviato le carte per Atessa, Popoli, il punto nascita di Sulmona e il Dea di secondo livello. Insomma, una crisi di identità grossa come una casa.

Così, Camillo & Pezzopane spiegano che con la nuova programmazione, possibile solo con la realizzazione di interventi di edilizia sanitaria, “deve essere prevista una sospensione delle disposizioni del decreto Lorenzin per i presidi di Popoli, Atessa, Guardiagrele, Ortona, Tagliacozzo, Atri, Sulmona e Penne, già oggetto di misure di riconversione come disposto dai decreti del commissario ad acta. A tal fine abbiamo presentato una proposta di legge per sospendere la norma che prevede che entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, la giunta regionale provveda a individuare i singoli provvedimenti di riorganizzazione della rete ospedaliera per i presidi individuati”.

Naturalmente, è andata a finire a sberleffi. Come sempre quando le posizioni sono un po’ indifendibili. A prenderli per i fondelli è stato Domenico Pettinari:

“Oggi chiedono la riapertura degli ospedali che loro hanno chiuso ieri. Ridicoli!”.

D’Alessandro, in effetti, sedeva in consiglio regionale fino a venti giorni fa, perché non ha fermato Paolucci? chiede il consigliere pentastellato. E la Pezzopane, col Pd al governo negli ultimi 5 anni, non ha mai chiesto alla Lorenzin di modificare il famigerato decreto taglia-tutto.
Nel suo piccolo, c’è da dire che persino l’x deputato Antonio Castricone era riuscito a ottenere un rinvio per l’ospedale della sua città, Popoli. Ma gli altri, niente di niente.
E così D’Alessandro, che ormai fa politica solo sui social, scrive che

“ci vuole la norma nazionale per consentire a una Regione di operare, e ora c’è un ministro 5 stelle alla Sanità, nessuna scusa”.

Insomma, la patata bollente passa a loro, dopo che tutti hanno accettato passivamente le prescrizioni della ministra Lorenzin.
Ps: La campagna elettorale permanente non la fa solo Salvini. Sulla pelle dei cittadini, e dei pazienti.

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