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Pescara, 24/07/2024
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Data: 15/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Regione, 8 mila posti entro fine legislatura

PESCARA «Ce lo dicevano i nostri consiglieri impegnati sul territorio che qualcosa non andava. Poi ce lo hanno anche detto, inequivocabilmente, gli elettori». Giovanni Lolli presenta un piano di fine legislatura per il rilancio del lavoro e dell'occupazione. Ma le sue parole assumono anche un importante peso politico: quell'autocritica che sembra voler sferzare soprattutto il partito del vice presidente della Regione, a cui molti continuano a rimproverare il progressivo distacco dai temi cari all'elettorato della sinistra, come quello del lavoro. E non è un caso se proprio ieri, nella sala Delli Castelli della Regione, si sia rivisto il pubblico delle grandi occasioni: sindacalisti, amministratori comunali, consiglieri regionali, ex assessori della giunta D'Alfonso, come Donato Di Matteo, che avevano abbandonato la militanza d'area o si erano espressi criticamente all'interno del Pd. Uno spirito che ha ricordato quello di inizio legislatura, mentre il ritorno alle urne è solo questione di mesi.
LINGUAGGIO
Lolli usa un linguaggio crudo, diretto, franco: «Dobbiamo essere seri quando si commentano i dati sull'occupazione, dire la verità. Il lavoro è cresciuto ma non è lavoro stabile». La possibilità di creare occupazione va affidata soprattutto agli investimenti privati». Ed ecco il piano straordinario di fine legislatura presentato dal vice presidente della giunta regionale, che passa da una serie di incentivi e misure legate anche alla formazione e al rilancio di comparti strategici per l'Abruzzo. Obiettivo finale «ma abbiamo davanti a noi solo poche settimane», è il monito di Lolli: 4.000 nuovi posti di lavoro a tempo determinato e altri 4.000 stabili. Un traguardo da centrare entro l'anno, anche attraverso il rafforzamento della macchina amministrativa della Regione. Tra le novità c'è la riapertura, entro giugno, del bando Garanzia Over: contributi a fondo perduto riservati alle aziende che assumono disoccupati con più di 30 anni di età. Una misura, ha ricordato Lolli, che nel giro di un anno ha portato all'assunzione di circa 1.000 disoccupati con contratti a tempo indeterminato. Il bando, chiuso nel marzo scorso per esaurimento dei fondi, è stato riaperto grazie a un nuovo finanziamento di 4milioni di euro.
INCENTIVI
L'altra novità è rappresentata dagli incentivi all'assunzione riservati alle aziende che assumono disoccupati senza i vincoli di età di Garanzia Over, questo per favorire anche i più giovani, dai 29 anni in giù, in cerca di occupazione. In questo caso le risorse messe in campo ammontano a 4milioni di euro. Subito dopo l'estate è invece prevista l'uscita del bando Garanzia Giovani 2, con una dotazione finanziaria di 27milioni. Anche in questo caso sono previsti tirocini extracurriculari per i giovani fino a 29 anni e misure di accompagnamento al lavoro. Il piano di fine legislatura punta ad affrontare un'altra criticità che spesso penalizza le aziende abruzzesi. Per le aziende che assumono sarà la Regione a coprire le spese per la formazione. Gli aggiornamenti professionali saranno finalizzati, in particolare, al rilancio di settori importanti dell'economia regionale, come l'enagastronomia, con l'obiettivo di valorizzare soprattutto le tipicità locali. Aiuti importanti sono previsti per le aziende che hanno dipendenti in cassa integrazioni. Lolli ha poi precisato di avere una certa perplessità sull'impiego dei voucher: «Occorre cautela, perché senza un intervento strutturale si rischia di risolvere tutto con uno spot». La richiesta però c'è e la Regione ha voluto tenere conto anche di questo aspetto del lavoro, offrendo incentivi per la formazione dei professionisti attraverso il rimborso di corsi universitari. Sostegno anche alle piccole imprese attraverso l'avvio del Microcredito Fse, già sperimentato con successo negli scorsi anni: la Regione mette a disposizione 6milioni di euro a tasso agevolato dell'1% e altri 9milioni per il finanziamento del capitale circolante, misure destinate a contrastare la scarsa liquidità delle imprese e a rilanciare gli investimenti produttivi.

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