Al via il processo sugli appalti degli scuolabus a Teramo e a Silvi alla ditta laziale di trasporto Fratarcangeli. Nove gli imputati, tra i quali anche l'ex assessore comunale della Giunta Brucchi alla Pubblica Istruzione, Piero Romanelli; la sua segretaria, Annunziata Di Gialluca; l'allora dirigente del VI settore del Comune di Teramo, Cristina Domenica Di Gesualdo, e Mara Nanni, in qualità di funzionario amministrativo nonché Rup bando di gara del servizio scuolabus a Teramo.
IL COMUNE DI SILVI Il Comune di Silvi, rappresentato dall'avvocato Antonino Orsatti, ieri mattina ha chiesto e ottenuto di potersi costituire parte civile, mentre resta fuori dal processo il Comune di Teramo. Nessuno, infatti, si è presentato in udienza per l'Ente nonostante neanche Silvi abbia ricevuto la notifica come parte offesa e al contrario di Teramo, a suo tempo, abbia anche presentato querele per segnalare anomalie nella gestione. A processo, adesso, bisognerà dimostrare le presunte irregolarità nell'esecuzione dei due contratti con la Fratarcangeli, la mancata manutenzione dei mezzi e l'assenza delle necessarie revisioni. I fatti contestati riguardano un periodo di tempo compreso tra il 2010 e il 2015.
I GENITORI A far scattare le prime indagini sono state le segnalazioni dei genitori e le violazioni accertate dai controlli fatti dalla stradale sugli scuolabus. Le accuse contestate dalla Procura, nei diversi ruoli, vanno dalla falsità materiale commessa da privati al rifiuto di atti d'ufficio fino all'abuso d'ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, peculato e frode nelle pubbliche forniture. Quest'ultima è l'ipotesi di reato contestata ai privati che sarebbe consistita «in una sistematica carenza nella manutenzione ordinaria degli scuolabus utilizzati per l'esecuzione del servizio, nonché delle dotazioni di bordo degli stessi, mancanza di revisioni periodiche dei mezzi, continue violazioni al codice della strada in materia di inefficienza dei dispostivi di equipaggiamento». Il 30 ottobre del 2014 la stradale fermò uno scuolabus «con totale assenza di frenata soprattutto sulla ruota posteriore sinistra, perdita di olio motore, di carburante, gioco boccole barra di accoppiamento posteriore, ruota posteriore sinistra con vistoso svirgolamento». Nell'elenco degli imputati figurano anche i nomi di Rentino Di Menna, fiduciario della società; Vincenzina Cocco, e Angelo Fratarcangeli, soci amministratori; Giovanni Fratarcangeli, amministratore di fatto, e Giacomino Di Giacomo, referente della società.