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Pescara, 24/07/2024
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Data: 16/06/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Tragedia sul lavoro. Operaio muore schiacciato da una ruspa. Colonnella, l'incidente nello stabilimento della Stam che produce concimi. La vittima è un 62enne di Canzano

COLONNELLA C'è un altro operaio che non tornerà più a casa e c'è un'inchiesta giudiziaria con i primi indagati che dovrà spiegare il perchè dell'ennesimo infortunio mortale. In questo Paese che continua a contare le vittime sul lavoro, tra richiami inascoltati e leggi spesso inapplicate, la tragedia si consuma in pochi attimi alla Stam di Colonnella, azienda che produce concimi da compost e in cui proprio per questo si lavora con protezioni particolari. Aldo D'Agostino, 62 anni di Canzano che solo 15 giorni fa aveva perso il padre, resta schiacciato dalla ruspa guidata da un collega che non si accorge di averlo davanti. Per l'uomo, impegnato a movimentare il compost così come faceva ogni mattina nell'azienda di contrada Vallecupa, non c'è scampo: muore sul colpo davanti agli occhi degli altri lavoratori. L'allarme è immediato, arrivano gli operatori del 118 e i vigili del fuoco, ma ogni soccorso si rivelerà inutile. Ora saranno le indagini dei carabinieri, delegate dal pm Greta Aloisi, a ricostruire con certezza la dinamica dei fatti con le testimonianze, con i risultati dell'autopsia fissata per oggi e affidata all'anatomopatologo Gina Quaglione. E proprio in presenza di un atto irripetibile come l'autopsia sono stati notificati i primi avvisi di garanzia ai vari responsabili e al conducente della ruspa: un atto dovuto per consentire di nominare un proprio consulente che possa partecipare all'esame.Per ora ci sono le prime ricostruzioni fatte dai militari che per tutta la giornata di ieri hanno raccolto le testimonianze degli operai che in quel momento si trovavano nello stabilimento, a cominciare proprio da quello che era alla guida della ruspa che ha schiacciato l'uomo. Sembra che i fumi generati dalla fermentazione dei rifiuti organici che diventano concime e la poca luminosità che filtra nei capannoni chiusi, seppur sottoposti ad aspirazione e filtrazione dei gas sprigionati dalla decomposizione degli scarti vegetali, non abbiano permesso all'operatore della ruspa di accorgersi della presenza del collega. Secondo la versione fornita dai carabinieri il 62enne teramano è stato travolto due volte dalle ruote gommate del mezzo meccanico. Una prima mentre procedeva in avanti ed una seconda in retromarcia quando l'operaio ascolano che era alla guida ha udito un rumore anomalo. Si è subito fermato e la tragedia gli si è consumata sotto gli occhi. Ed è stato lui, nonostante lo shock, a dare l'allarme e a chiedere aiuto. I carabinieri, su delega del magistrato, hanno sequestrato il capannone e la ruspa per consentire i successivi accertamenti che saranno disposti dalla Procura subito dopo l'autopsia in programma per oggi. Ed è probabile che l'inchiesta, subito dopo i primi obbligati passaggi, passi all'attenzione dei magistrati che compongono il pool che si occupa proprio degli infortuni sul lavoro. Perchè ormai da tempo, proprio per fronteggiare i numeri di una emergenza che tale continua a rimanere visti i numeri sempre più da bollettino da guerra in questo Paese, in tutte le Procure è presente un gruppo di magistrati che si occupa proprio di questo. Sull'ennesima tragedia sul lavoro interviene il segretario provinciale di Sinistra italiana Stefano Ciccantelli che in una nota scrive: «Quella dello stabilimento della Stam di Colonnella è l'ennesima terribile notizia che ci impone di esprimere la massima vicinanza alla famiglia e ai colleghi dell'operaio originario di Canzano. Ma il cordoglio e la solidarietà non possono bastare, occorre lavorare ed impegnarsi per una lotta senza quartiere agli incidenti nei luoghi di lavoro, è tempo di applicare con rigore le attuali normative e di ricercare una maggiore consapevolezza collettiva sulla questione sicurezza sia in termini di maggiori controlli che di rispetto delle regole».

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