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Pescara, 24/07/2024
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Data: 17/06/2018
Testata giornalistica: Il Centro
I tassisti scioperano: l'aeroporto è nostro. I 40 pescaresi contro i colleghi teatini: no al posteggio fisso. Abagnale: «Il Comune di Chieti non può autorizzarlo»

PESCARA No al posteggio fisso dei tassisti teatini all'aeroporto internazionale d'Abruzzo. Quaranta tassisti pescaresi, aderenti al sindacato Uritaxi regionale diretto da Antonio Abagnale, proclamano uno sciopero «a tempo indeterminato» che comincia domani, dalle ore 9, davanti alla sede aeroportuale. Saranno però garantiti i servizi minimi delle corse, 10 taxi su 40 saranno operativi per le emergenze. Il sit in di protesta è stato deciso dal sindacato (che in Abruzzo conta 62 iscritti su 85) per contestare la decisione del sindaco di Chieti Umberto Di Primio di concedere una «seconda autoregolamentazione che permette ai tassisti teatini di caricare i clienti all'aeroporto» e contemporaneamente chiedere alla Regione di intervenire e decidere su una guerra di campanile che va avanti da anni tra «cazzotti e male parole» e ricorsi al Tar. I tassisti teatini e quelli pescaresi si contendono gli spazi e l'utenza, anche straniera, dell'aeroporto d'Abruzzo che si trova al km 229,100 della Tiburtina, sul territorio di San Giovanni Teatino, a soli sette chilometri dal centro di Pescara. Una terra di confine, che viene reclamata e contesa da 15 autisti dei taxi di Chieti e 40 di Pescara. Questi ultimi hanno «studiato le cartine topografiche» per sostenere che «l'85% del territorio aeroportuale ricade su Pescara e il 15 su San Giovanni Teatino, comune che non ha il servizio taxi». Sono due le leggi nazionali, la 422/1997 e la 21/1992, che dovrebbero regolamentare la diatriba tra i professionisti. Ma che invece vengono «violate», secondo Uritaxi. Il presidente Abagnale, insieme ai colleghi della coop Cotape (085 35155) Fabrizio Castellano, Roberto Costantini, Pietro Matricciani, Gianluca De Grandis e Luca Mantovani, annuncia una «denuncia al sindaco Di Primio per istigazione alla violazione della 422/1997 secondo cui se non ci sono accordi tra i Comuni, l'unico organo competente in materia di servizio pubblico è la Regione. Ma il presidente Luciano D'Alfonso non si è mai espresso in merito». La legge 21 del 1992, invece, «prevede che ogni tassista può operare solo nel territorio di rilascio della licenza». Passaggi fondamentali che scandiscono una guerra di campanile, rinfocolata dallo sciopero di domani. «Tre anni fa», ripercorre Abagnale,«il tribunale amministrativo, al quale c'eravamo rivolti per le medesime ragioni, diede ragione ai tassisti pescaresi. Quindi, ci chiediamo come mai il sindaco di Primio non fece ricorso all'epoca, se pensa di essere dalla parte della ragione. All'epoca della prima scellerata decisione sindacale, si sono viste scene bruttissime con i tassisti che si contendevano i clienti a cazzotti e male parole». Poi un lungo periodo di tregua, conseguenza del fatto che «abbiamo lavorato sulla base di un compromesso con i nostri colleghi: si al prelievo dell'utenza su prenotazione, no al posteggio fisso in attesa del cliente». Una pax che si è conclusa, secondo Abagnale, «con gli ultimi proclami del sindaco e dell'assessore Carla Di Biase con l'ultima autoregolamentazione. Ricordo che in nessun aeroporto d'Italia è permesso fare il posteggio ai capoluoghi di provincia. Questi sono i motivi del nostro sciopero».Ieri l'ultimo caso: «Ho chiamato i vigili perché un collega di Chieti ha trasportato i tifosi da piazza Unione allo stadio per la partita Siena-Cosenza». Il presidente di Uritaxi rivela che le guerre si scatenano anche per il fatto che il «territorio è troppo poco appetibile per tutti». «Non facciamo grandi affari con meno di 8 corse notte e giorno, che non bastano neppure per noi. Lavoriamo con i voli low cost su linee da Barcellona, Londra, Malta, Bucarest», spiega Abagnale che annuncia la lotta agli abusivi come prossimo obiettivo, «che fanno pagare 20 euro il biglietto della tratta fino a Pescara. E quando i passeggeri scendono dall'aereo mugugnano perché ne devono pagare altrettanti al taxi, tariffa fissa, per percorrere un tragitto di 6 minuti cronometrati fino a Pescara, passando per il ponte Flaiano».

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