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Pescara, 24/07/2024
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Data: 25/06/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Abruzzo verso le regionali - Forza Italia svela i primi sei contendenti. Oggi Pagano riunisce il comitato regionale. Stop a Di Stefano. In corsa Di Primio, Gatti, Sospiri, Febbo, Liris e Iampieri

PESCARA Forza Italia riaccende i motori. Lo fa oggi, dopo il voto di ballottaggio a Teramo e Silvi riunendo a Pescara, nella sede di via Raffaello, il comitato regionale. Il segretario Nazario Pagano annuncia la riunione da lui convocata descrivendola come il primo atto che porterà il centrodestra abruzzese alla scelta del candidato governatore alle prossime regionali d'autunno o del 2019. Ma prima che ciò avvenga ci sarà anche un grosso evento pubblico, a luglio.CHI SONO. Per ora i papabili forzisti del dopo Luciano D'Alfonso sono sei: ai consiglieri regionali Lorenzo Sospiri, Mauro Febbo, Paolo Gatti e Emilio Iampieri, si aggiungono un sindaco, Umberto Di Primio, e un vicesindaco, Guido Liris. Mentre è fuori dai giochi l'ex parlamentare di lungo corso Fabrizio Di Stefano. Ad affermarlo, pochi giorni fa, è stato Antonio Martino, neo deputato forzista che, nelle vesti di segretario organizzativo incaricato da Pagano, non ha usato mezzi termini.LE REGOLE. Anzi, Martino è stato assertivo rivendicando il potere di decidere che Forza Italia ha nella coalizione, seppure la decisione dovrà essere democratica; stoppando poi qualunque velleità di Di Stefano; aprendo le porte sia ad altri possibili candidati alla presidenza della giunta, che per adesso restano sei, sia al valore aggiunto delle liste civiche, come il gruppo dell'Altro Abruzzo. E infine escludendo in modo assoluto la sua candidatura alla Regione. Ma sarà il comitato che si terrà oggi, alle 18, a tracciare regole e basi dei rapporti di forza con gli alleati di Lega e Fratelli d'Italia.LEADERSHIP. L'obiettivo di Pagano è quello di andare uniti alle urne. E incarica Martino a ribadire la leadership degli azzurri: «Forza Italia che, secondo i risultati delle politiche del 4 marzo scorso in Abruzzo è il primo partito del centrodestra e il secondo assoluto in regione dietro il M5S, sente l'obbligo e l'onere di assumersi la responsabilità di fare sintesi e attivare una strategia precisa per individuare il programma migliore e il candidato migliore per vincere le elezioni regionali». Quindi l'imprenditore pescarese eletto nel collegio dell'Aquila fa i sei nomi: «In questo momento, oltre alle ipotesi dei dirigenti in carica come Febbo, Sospiri, Di Primio, Gatti, Iampieri e Liris, spine dorsali del partito nella nostra regione, non ci sono altre candidature altrettanto all'altezza». E spegne le aspirazioni di Di Stefano: «In particolare, le iniziative dell'ex deputato Fabrizio Di Stefano, già consigliere regionale di An, sono da intendere a titolo personale, quindi, nulla hanno a che fare con Forza Italia e con una investitura da parte del centrodestra. Pur consapevole dell'ottimo lavoro svolto negli ultimi venti anni dallo stesso Di Stefano, non credo che sia lui la persona di sintesi in un progetto di rilancio del centrodestra in Abruzzo».CHE ACCADRÀ. Sui rapporti con gli alleati, Martino conferma che nella riunione di oggi «si porranno le basi, anche con un cronoprogramma preciso e puntuale, per impostare un lavoro, in strettissima collaborazione con gli alleati della Lega e di Fratelli d'Italia, che possa portare in breve tempo ad una scelta condivisa di un candidato alla presidenza». E apre al civismo: «Resta valida la scelta dell'ospitalità ai movimenti civici, come già accaduto in Molise», dice il neo deputato forzista, «un modello vincente da replicare».VALORE AGGIUNTO. Parliamo per ora di civiche come Pescara Liberale, L'Aquila Futura, IdeAbruzzo, Per Ortona, Azione Politica, Io Resto, Civiche d'Abruzzo, Io sto con Avezzano, Movimento Abruzzo Futuro, Investiamo, Cuore nazionale e Abruzzo al centro. Infine Martino chiarisce la sua posizione personale rispetto all'impegno alle regionali: «Non potrà che essere un ruolo di militante e dirigente a supporto del candidato individuato e scelto da Forza Italia e dalla coalizione. Tutto ciò scalzando alcuni pettegolezzi che da troppo tempo gravitano intorno al mio futuro politico che, nel pieno rispetto del 42 per cento dei consensi ottenuti nel collegio della Camera dei Deputati della provincia dell'Aquila, sarà in Parlamento a Roma».

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