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Pescara, 24/07/2024
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Data: 27/06/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Tasse, oggi voto al Senato sul decreto terremoto. Cominciata la discussione in aula sul testo da emendare con il caso-L'Aquila. Quagliariello: «Sconti non furono aiuto di Stato». D'Alfonso: «Serve legge forte»

L'AQUILA La necessità di una legge più forte per fronteggiare i tanti fronti ancora aperti sul terremoto (da quelli del sisma 2009 a quelli del cratere 2016-2017), evidenziata dal senatore-presidente della Regione Luciano D'Alfonso. L'aspetto della prevenzione e della mitigazione dei rischi sottolineato dai banchi dei parlamentari grillini. L'invito al governo a «riconsiderare il suo giudizio su un emendamento che è stato presentato da tutti i gruppi, quello sulla scabrosa vicenda degli sconti fiscali seguiti al terremoto dell'Aquila del 2009, di cui l'Europa ha chiesto la restituzione come aiuti di Stato», come sottolineato dal senatore Gaetano Quagliariello, leader di Idea iscritto al gruppo di Forza Italia. Queste alcune voci emerse dal dibattito cominciato ieri nell'aula di Palazzo Madama, nell'ambito della discussione generale sull'esame del decreto terremoto approvato dalla commissione speciale. Il voto dovrebbe avvenire entro la giornata di oggi, dopo la replica del governo, mentre la settimana prossima il testo approderà alla Camera dei deputati. Il nodo del contendere è l'emendamento salva-L'Aquila osteggiato dalla parte grillina del governo in commissione atti urgenti. Il caso-L'Aquila si innesta nell'ambito del decreto del 29 maggio scorso che concede al cratere sismico (Alta Valle Aterno e Teramano) altri 8 mesi di tregua sul fronte tasse. Nel decreto in via di conversione sono inseriti, infatti, la proroga della scadenza della "busta paga pesante", proroga e sospensione dei termini per gli adempimenti e i versamenti tributari e contributivi, sospensione del pagamento del canone Rai e delle principali utenze domestiche.Il problema delle imprese aquilane vessate dall'Europa (un giro da 100 milioni da restituire, per cui il nuovo governo del cambiamento si è limitato a fare la proroga della proroga già disposta da Gentiloni), resta irrisolto. «Qualificare quegli sconti come aiuti di Stato è irricevibile, ed è giusto che il nostro Paese contesti in Europa l'assurda decisione», ha affermato Quagliariello (Fi). «Ma intanto, in ogni caso, la franchigia di 500mila euro invece dei 200mila ordinari abbatterebbe di molto l'entità del problema. L'applicazione di tale franchigia è nelle mani del governo, come sostanzialmente affermato in una lettera del commissario europeo per la concorrenza al sindaco dell'Aquila».Il senatore D'Alfonso ha parlato di un problema di triplice natura, evidenziando la necessità di «arricchire e strutturare meglio la forza del decreto legge per la proroga dei benefìci fiscali, il superamento di ostacoli della difformità urbanistica che bloccano la ricostruzione e la ripresa economica, con riferimento al problema delle imprese aquilane. Serve una soluzione normativa».

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