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Pescara, 24/07/2024
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Data: 29/06/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Industria, in Abruzzo il peggio è passato. Il settore manifatturiero guida la ripresa, con gli indicatori in salita, ma sulla digitalizzazione restano ancora ombre. Ma i dati sulla povertà stanno peggiorando. Su cento famiglie 15 sono a rischio: oggi conferenza di Cgil, Cisl e Uil sul lavoro che manca in Abruzzo

CHIETI Il peggio è passato, e l'Abruzzo guarda al futuro con ottimismo. La crescita del sistema manifatturiero, già segnalata nel primo semestre del 2017, avanza con risultati interessanti sul mercato interno ed estero, mostrando capacità di ripresa nei primi mesi del 2018.Questo, almeno, quanto si evince dal rapporto sull'andamento del manifatturiero abruzzese, realizzato su dati del 2017 da Cresa e Confindustria, e presentato ieri a Chieti, nella sede della Camera di commercio.
IL CAMPIONE. Lo studio si basa sui dati estrapolati dall'intervista somministrata a 205 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti, e rappresenta un universo che al 31 dicembre dell'anno scorso era formato da 1251 attività registrate (che sono aumentate di 20 unità) e 1223 industrie attive. Come al solito, la distribuzione sul territorio regionale è a macchia di leopardo, con Teramo in testa (40,7%, pari a 498 imprese), seguita da Chieti (32,5%pari a 398 imprese), Pescara (18,4%, per 225 unità produttive). In coda, la provincia dell'Aquila, dove si trova l'8,3% delle imprese che fanno parte del campione (102 in valore assoluto).
IL SEGNO PIÙ. Gli indicatori sono tutti al rialzo: la regione mostra ampi segni di crescita, con la produzione e il fatturato che crescono rispettivamente del 4,7% e del 3,7%, a fronte di un aumento medio nazionale rispettivamente del 3% e dello 0,7%. L'export, con un incremento dell'1,7%, e la crescita del portafoglio ordini internazionali del 4,3%, aprono buone prospettive anche per il primo scorcio del 2018. Gli ordini nazionali, invece, fanno registrare un aumento dell'1,3%, e l'occupazione sale dell'1,2%.
CHI C'ERA. A presentare l'indagine, nel segno della collaborazione già sperimentata lo scorso anno tra Cresa e Confindustria, sono stati Silvano Pagliuca, (Centro studi di Confindustria Abruzzo), Agostino Ballone, il presidente regionale di Confindustria, Letizia Scastiglia, direttore della Cna di Chieti, il presidente del Cresa, Lorenzo Santilli, il direttore della Bper, Guido Serafini. A illustrare i dati è stata la ricercatrice del Cresa, Matilde Fiocco, mentre la conclusione dei lavori è stata affidata al vice presidente della Regione, Giovanni Lolli.
IL LAVORO. L'occupazione segna una crescita annua dell'1,2% trainata, a sorpresa, dall'andamento del settore tessile-abbigliamento che da solo mette a segno un aumento del 3%. Anche la metalmeccanica e i mezzi di trasporti sono in salita, rispettivamente del 2,4% e dell'1,3%. In lieve calo il settore del legno e dei mobili (meno 0,1%), E le lavorazioni di minerali non metalliferi (0,8%).
I SETTORI. Risultati da record per l'elettromeccanica e l'elettronica, che mostrano incrementi a due cifre per quanto riguarda produzione, mercato e ordini esteri. L'alimentare rappresenta un caso abbastanza singolare. Il settore, infatti, mette a segno variazioni positive comprese tra l'1% e il 2% di tutti gli indicatori, esclusa l'occupazione che rimane stabile ma che, addirittura, presenta un saldo negativo del 5,8% nelle previsioni relative al primo semestre 2018, nonostante un aumento del fatturato del 15,8%.
L'APPELLO. «Le imprese abruzzesi, però», ha detto Ballone, «lamentano ancora la mancanza di progetti che permettano di rafforzare e far divenire rilevanti i segnali di ripresa che si registrano. Permane, pertanto, la richiesta ai decisori politici di mettere in pratica azioni adeguate che consentano di attaccare la debolezza strutturale che da sempre caratterizza il sistema economico locale».
IN PROVINCIA. È Pescara il territorio che ha mostrato le performance migliori in termini di produzione, fatturato, ordini interni e occupazione, che tuttavia sconta un andamento meno favorevole delle altre province sotto il profilo della competitività internazionale. L'Aquila e Teramo segnano variazioni superiori alla media abruzzese per quanto riguarda export e ordini esteri, ma l'occupazione resta stabile. Chieti mostra la crescita più contenuta, ma è qui che il lavoro esplode rispetto alla media regionale.
LE NOTE DOLENTI. «Dopo gli scoraggianti emersi dall'indagine sull'applicazione di Industria 4.0 (il 76% delle aziende intervistate non ne ha mai sentito parlare), Cresa e Confindustria», ha detto Matilde Fiocco, «hanno deciso di fare un passo indietro e indagare sul processo di digitalizzazione». Il questionario, sottoposto a 205 imprese, ha evidenziato che 191 aziende (il 94,6%) ha dichiarato di avere la connessione a internet. Il restante 5,4% (11 attività), non dispongono di alcuna connessione. «Tale percentuale», si legge nel report, «benché residuale, è tuttavia allarmante: si tratta di imprese tra i 10 e i 49 addetti che operano in settori tradizionali, che di fatto sono completamente tagliate fuori da ogni processo di digitalizzazione». Più della metà ha risposto che internet non è necessario.
SI PUÒ FARE DI PIÙ. «I risultati del focus sulla digitalizzazione», ha osservato Santilli, «fanno emergere il quadro di una regione non ancora sufficientemente informatizzata. Ne emerge un quadro con luci e ombre, con queste ultime che mettono in pericolo lo sviluppo e la capacità di competere su mercati sempre più evoluti e agguerriti».
LA REGIONE. «Dati finalmente incoraggianti», ha commentato Lolli, «soprattutto dopo tutte le catastrofi che si sono abbattute sull'Abruzzo. Significa che stiamo risalendo la china dopo aver raggiunto livelli molto bassi».

Ma i dati sulla povertà stanno peggiorando. Su cento famiglie 15 sono a rischio: oggi conferenza di Cgil, Cisl e Uil sul lavoro che manca in Abruzzo

PESCARA L'immediata attivazione, da parte della Regione, del tavolo "Alleanza contro la povertà". A sollecitarla è la Cgil Abruzzo, dopo la pubblicazione dei dati sulla povertà in Italia che pongono l'Abruzzo in una situazione abbastanza critica. Questa mattina alle 10.30 i segretari generali abruzzesi di Cgil (Sandro Del Fattore), Cisl (Leo Malandra) e Uil (Michele Lombardo), terranno una conferenza sul lavoro che manca, «che era e resta una priorità per l'Abruzzo». La conferenza si tiene nella sede regionale della Cgil, in viale Croce, a Pescara. «Oltre quindici famiglie abruzzesi su cento, cioè il 15,6% del totale, nel 2017, sono in una condizione di povertà relativa. La situazione è peggiorata drasticamente rispetto al 2016», sostiene la Cgil, «anno in cui il dato si fermava al 9,9%. Pur essendo la regione in cui si registra il dato migliore del Mezzogiorno, l'Abruzzo è tra le sette regioni con indice di povertà maggiore e con un aumento di oltre cinque punti percentuali, tra i più alti in Italia». Il tavolo, spiega una nota del sindacato, rappresenta il primo passo verso la predisposizione del piano nazionale, previsto dagli accordi, che deve essere preceduto dai piani regionali, «ma a oggi nulla di ciò è stato fatto».Il 10 maggio, ricorda la Cgil Abruzzo, è stata raggiunta l'intesa sul decreto di riparto delle risorse del Fondo povertà, previste dal decreto istitutivo del Reddito di inclusione. Nei giorni scorsi il decreto è stato registrato presso la Corte dei conti ed è pienamente vigente. «La pubblicazione del decreto e del relativo Piano di interventi», sottolinea la segreteria regionale del sindacato, «rende prioritaria la predisposizione dei rispettivi Piani, da parte delle Regioni, al fine di ricevere quanto prima le risorse stanziate per il 2018, e l'avvio di tutte le iniziative possibili. L'Inps, a fine del mese, diffonderà i dati relativi alle domande presentate nel primo semestre 2018, ma le anticipazioni di stampa mostrano quanto sia importante un'adeguata e corretta informazione così da poter raggiungere i potenziali beneficiari ed impiegare le risorse stanziate. La Regione, quindi, deve procedere al più presto a predisporre il Piano regionale, al fine di ricevere le risorse stanziate». Le somme che per il 2018 sono state assegnate all'Abruzzo per il finanziamento dei servizi per l'accesso al Reddito di inclusione ammontano a 6.147.200 euro.

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