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Data: 29/06/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Cancellato l'emendamento "salva L'Aquila". Tasse, il Senato boccia la riduzione. Furibonde le opposizioni. D'Alfonso: «Riprovazione per quanto accaduto». Pezzopane: «Doccia fredda per le imprese».

L'AQUILA Il Senato ha bocciato l'emendamento "salva L'Aquila". Una decisione che ha gelato la politica locale e che va a colpire le 320 imprese chiamate a restituire le tasse non versate dopo il sisma del 2009. La maggioranza in Senato, Lega e 5 Stelle, ieri ha cancellato con un colpo di spugna sia l'emendamento presentato dal Pd che quelli firmati da Fi e Fdi, con i quali si chiedeva l'innalzamento del cosiddetto "de minimis" da 200mila a 500mila euro: un provvedimento, inserito nel decreto sul terremoto (approvato) del 2016, che avrebbe permesso di ridurre il numero delle imprese coinvolte e di abbassare la somma richiesta, che ammonta a 75 milioni di euro. Il senatore e presidente della Regione Luciano D'Alfonso, il senatore Gaetano Quagliariello e l'onorevole Stefania Pezzopane annunciano battaglia alla Camera. Ridimensiona invece l'accaduto il deputato aquilano della Lega Luigi D'Eramo, che parla di «strada già tracciata per affrontare il problema», affiancato dal leader abruzzese della Lega Giuseppe Bellachioma, che anticipa «un ulteriore atto del governo». Intanto, il segretario del Pd aquilano Stefano Albano parla di «scandalo» e chiede con altri consiglieri di opposizione, l'immediata convocazione di un consiglio comunale straordinario, aperto alle imprese, alle associazioni di categoria e ai sindacati. D'ALFONSO. «Esprimo la mia riprovazione per la bocciatura, all'interno del decreto legge sul terremoto approvato in Senato, dell'emendamento da me presentato per la sospensione del pagamento delle tasse nelle aree terremotate. Il governo», sottolinea D'Alfonso, che oggi terrà una conferenza stampa sull'argomento, «ha cassato l'emendamento nonostante le rassicurazioni e il presunto impegno in tal senso dei parlamentari abruzzesi di maggioranza. Si tratta di una condotta irresponsabile da parte di una classe dirigente che dovrebbe coltivare soluzioni vere per un problema così grave. Sarà battaglia alla Camera». QUAGLIARIELLO. «Sul tema della restituzione delle tasse per il terremoto dell'Aquila», afferma Quagliariello (Idea-Fi), «il comportamento del governo è stato al di sotto di quanto ci si sarebbe atteso, vista peraltro la volontà trasversale del Senato di utilizzare il decreto in discussione per riparare una ingiustizia grave e devastante». Secondo il leader di "Idea" iscritto al gruppo parlamentare di Fi, «se crediamo nella sovranità, è evidente che l'interpretazione delle nostre norme spetta alle istituzioni italiane, ed è questo che il governo avrebbe dovuto fare chiarendo che per gli sconti fiscali agli aquilani si applica la franchigia vigente nel 2011, ovvero 500mila euro». PEZZOPANE. Per Pezzopane (Pd) si tratta di «una vera doccia fredda per l'intera comunità e le imprese. Spiace molto, anche perché tutti i parlamentari eletti nei territori colpiti dal sisma si erano impegnati a sostenere quella proposta che veniva incontro alle legittime aspettative di cittadini e aziende. Invece poi hanno contribuito alla bocciatura degli emendamenti. Ovviamente», conclude Pezzopane, «il Pd non si arrende dinanzi a questa sciagurata decisione del Senato e ripresenterà lo stesso emendamento con grande determinazione alla Camera». D'ERAMO. «Sulla vicenda tasse è in atto una maldestra operazione di sciacallaggio politico. In realtà», spiega il deputato della Lega, Luigi D'Eramo, «non è accaduto nulla di diverso rispetto a quanto già successo in Commissione atti urgenti. La linea è ormai tracciata: l'interlocuzione con il governo, a cui il sottoscritto e la componente parlamentare della Lega stanno lavorando alacremente, precederà quella con l'Europa, così come sancito anche dal tavolo tecnico presieduto dal sindaco Pierluigi Biondi e dal vicepresidente della giunta regionale Giovanni Lolli. Su iniziativa della Lega sono stati approvati all'unanimità la proroga di ulteriori 60 giorni per la consegna della documentazione da parte delle imprese e un ordine del giorno che vincola il governo all'interlocuzione con l'Europa». BELLACHIOMA. «Gli emendamenti saranno oggetto di un ulteriore atto di governo». Lo conferma il leader abruzzese della Lega Giuseppe Bellachioma, che replica anche al segretario azzurro Nazario Pagano. Bellachioma era stato accusato da Pagano di essere un neofita della politica: «Gli voglio ricordare», aggiunge Bellachioma, «che non può chiedere alla Lega il rispetto dei patti, agendo come alleato in Abruzzo, per poi uscire in maniera feroce sugli emendamenti, sapendo benissimo la ragione per cui non sono passati in Senato». DI NINO. «Il nuovo governo parte male sull'Abruzzo, respingendo gli emendamenti sulla sospensione delle tasse per le aree terremotate presentati da Forza Italia, Fratelli d'Italia e Pd durante l'iter di conversione del Decreto terremoto al Senato». È quanto dichiara in una nota il coordinatore provinciale dell'Aquila di Forza Italia Antonella Di Nino.

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