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Data: 29/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il Pd a L'Aquila rischia di andare in frantumi

Ad un anno dall'insediamento della nuova amministrazione, il Pd sembra non essersi mai ripreso dalla sconfitta elettorale. Il gruppo consiliare, oltre che il partito a livello locale, sembra essere in preda ad una crisi di nervi. A breve potrebbero essere ufficializzate le uscite di Americo Di Benedetto (dal partito), Antonio Nardantonio e Emanuela Iorio dal gruppo democrat, per confluire nel Misto. I diretti interessanti, al momento, preferiscono non rilasciare dichiarazioni per restare nel pensatoio. Non negano comunque che vi siano problemi di comunicazione e di altra natura. L'uscita di Di Benedetto, ex candidato sindaco, potrebbe avere ripercussioni davvero pesanti nel partito e scatenare un effetto moltiplicatore, avendo egli stesso un gruppo di fedelissimi. Il progetto politico, in vista dell'anatra zoppa, potrebbe essere teso alla ricandidatura di Di Benedetto con una lista civica. Candidatura che all'interno del Pd non gli sarebbe assicurata. Non perché vi sia già la soluzione in tasca, ma solo perché la confusione sembra regnare sovrana.
Sullo sfondo tanti i nomi papabili alla candidatura a sindaco, da Stefano Palumbo, a Giovanni Lolli e, new entry, Vincenzo Rivera, il direttore generale della Regione. Secondo indiscrezioni, i dissidenti punterebbero il dito contro l'attuale governance del Pd, a cominciare dal segretario Stefano Albano e in maniera più sfumata (il capogruppo Stefano Palumbo) per non aver attuato una opposizione vera sugli atti amministrativi dell'amministrazione in carica. Eppure Di Benedetto, quale presidente della Quinta commissione avrebbe potuto da solo assumere questo ruolo. Nessuna intenzione, comunque, da parte dei dissidenti da fare da stampella all'amministrazione Biondi (in caso di anatra zoppa): il gruppo continuerà ad essere alternativo alla maggioranza mettendo in atto il proprio modo di fare opposizione. Vero è che le recenti riunioni dei Democrat si trasformano spesso in veri e propri round. L'ultima, avente per oggetto il presunto trasferimento degli Uffici regionali, è stata caratterizzata dallo scontro verbale fra di Benedetto e Rivera. Le fratture sembrano ormai insanabili. All'asse D'Alfonso-Pietrucci-Albano si contrappone l'intesa fra i tre dissidenti.

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