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Data: 29/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
D'Alberto in lacrime ma Morra lo snobba

Un lungo applauso nella sala Ipogea ha accolto la proclamazione del nuovo sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, affiancato dai nuovi componenti del Consiglio comunale. Un abbraccio virtuale, di tanti supporter e degli amici di sempre di San Nicolò, la sua frazione. D'Alberto, il più giovane sindaco che Teramo abbia mai avuto, non ha trattenuto l'emozione, e a tratti si è commosso, soprattutto quando ha stretto a sé la moglie Stefania e la figlia Viola, ma anche al momento di indossare la fascia tricolore tanto agognata.
LE ASSENZE
Impossibile non notare le assenze importanti, prima fra tutte quella dello sfidante Giandonato Morra. Il pentastellato Cristiano Rocchetti, al momento della proclamazione, ha scelto di stringere la mano anche al neo sindaco, ma non ha sciolto le riserve sulla decisione di restare o meno in Consiglio comunale. Singolare il colpo d'occhio della sala con la presenza, uno a fianco dell'altro, dell'ex capo di gabinetto e uomo di fiducia del sindaco Maurizio Brucchi, Vinicio Ciarroni, che non ha risparmiato applausi al nuovo primo cittadino, e lo storico esponente della sinistra Antonio Topitti. «L'astensionismo è stato un segnale negativo: dobbiamo recuperare il rapporto e il confronto con i cittadini, fare scelte trasparenti e partecipate», ha detto D'Alberto. E poi un messaggio ai nuovi eletti. «Ricordate che ciascuno di noi non rappresenta il suo elettorato, gruppo politico o lista civica, ma rappresenta l'intera collettività teramana. Tra i destini individuali dei singoli e quelli della collettività dei teramani, i secondi dovranno sempre prevalere». Il primo atto da sindaco è stata la firma del protocollo d'intesa, in Prefettura, contro la violenza di genere.

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