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Pescara, 24/07/2024
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Data: 29/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Evasione, danno da 90 milioni. Un controllore Atac fa 3 multe al giorno

«Non farti riconoscere, paga il biglietto», era il titolo della campagna anti-evasione lanciata dai grillini giusto un anno fa. Ma il problema, sui malandati mezzi pubblici romani, non sembra porsi: i famigerati portoghesi, o volendo, per usare un inglesismo che suona meglio, i free rider, insomma quelli che salgono a bordo dei bus ma non sganciano un centesimo per la corsa, hanno ottime possibilità di passarla liscia. In media, un controllore a Roma stacca la bellezza - per i free rider, appunto - di 3 multe al dì. Chiunque abbia un minimo di esperienza con gli autobus capitolini sa che basta farsi un giro alle 8 di mattina per esempio sul 105, che da Centocelle porta dritti alla stazione Termini, per contarne almeno il quadruplo, di passeggeri che non timbrano, solo su una navetta. Non sarebbe un'impresa trovare un portoghese, non è proprio cercare Maria per Roma, come si dice. Eppure la media-multe, per i 190 controllori dell'Atac (che sono pure aumentati, fino a un anno fa erano 150 scarsi, su 11 mila dipendenti...), è molto bassa. In un anno, ha calcolato la società del Campidoglio, un verificatore riesce a staccare appena 912 verbali. Togliendo vacanze, riposi settimanali e congedi vari (il tasso di assenteismo in questa categoria è intorno al 20%), restano grosso modo 300 giorni lavorati all'anno. E si arriva al sorprendente numero di 3 multe compilate a turno. Va detto che la partecipata, negli ultimi tempi, sta provando a invertire la rotta. Per esempio, nel nuovo piano industriale per i controllori è previsto un premietto di 2,5 euro a contravvenzione incassata. E ai dipendenti verrà dato a giorni un bancomat portatile, buono per far pagare subito chi viene beccato senza tagliando, anche se non ha abbastanza contanti nel portafogli.
Della piaga dell'evasione sui mezzi pubblici ha parlato ieri anche l'Agenzia comunale che controlla la qualità dei servizi. A sentire l'Authority, a Roma oltre un passeggero su 3 (il 35%) salirebbe su bus e metro senza biglietto, «con un danno economico di circa 90 milioni di euro ogni anno». L'Agenzia capitolina ha giudicato molto sottostimati i valori sull'evasione presentati dall'Atac. «Stando a fonti dell'azienda - si legge nel rapporto divulgato ieri - su 2,4 milioni di passeggeri controllati, l'evasione accertata sarebbe stata del 3 % per i biglietti metro, e di poco superiore al 6% per i biglietti di bus e tram. Questi dati, tuttavia, non appaiono sufficienti a rappresentare il fenomeno nella sua realtà», annotano gli esperti comunali.
BIGLIETTI E RICAVI
Dal confronto con l'Atm di Milano, emerge un altro dato interessante: a parità di costo del biglietto, la società milanese «ha ricavi molto maggiori con un numero di passeggeri che è quasi la metà di quelli di Roma: nel 2016 i ricavi dei biglietti Atac sono stati 265 milioni di euro a fronte di 1.100 milioni di passeggeri, mentre nel capoluogo lombardo, i ricavi sono stati di 412 milioni di euro a fronte di 600 milioni di utenti».

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