ROMA Un decreto che ha cambiato progressivamente forma in corsa, fin da quando il vice presidente del Consiglio Di Maio lo ha annunciato alle metà del mese scorso. Originariamente il provvedimento doveva avere tra i suoi capitoli principali le nuove norme a tutela dei rider. Ma questa parte è stata abbandonata strada facendo quando lo stesso Di Maio ha deciso di avviare un tavolo con le imprese del settore per trovare un soluzione condivisa. Quindi il governo ha cercato di inserire nel testo un corposo pacchetto fiscale, basato su alcuni impegni che erano stati presi dal M5S già durante la campagna elettorale, relativi alla semplificazione degli adempimenti per le imprese. Tuttavia anche queste misure sono state modificate, per la necessità di non compromettere eccessivamente il gettito atteso. Infine nelle ultime frenetiche ore che hanno preceduto la riunione del Consiglio dei ministri, il capo politico dei Cinquestelle ha voluto rinforzare l'effetto di rottura rispetto alle attuali norme in materia di lavoro. Sono così comparsi sul tavolo l'appesantimento degli indennizzi riconosciuti ai lavoratori in caso di licenziamento illegittimo (uno dei punti cardine della riforma Jobs Act) e la stretta sulla durata massima del contratto a termine, che passerebbe a 24 mesi dagli attuali 36. Previsto inoltre sempre in materia di rapporti a tempo determinato il ripristino della causale dal primo rinnovo.