TERAMO Scaraventato nel tritacarne delle emergenze da affrontare subito, dalle giostre della Madonna delle Grazie alla Coppa Interamnia, Gianguido D'Alberto non ha pensato molto alla nuova giunta nella prima settimana dopo l'elezione. Nei prossimi giorni, però, lo farà. E ieri ha dichiarato: «Conto di chiudere la giunta prima della scadenza di legge del primo consiglio, al più tardi all'inizio della prossima settimana, perché c'è necessità di mettersi a lavorare».Incontri formali tra il sindaco e le forze che lo hanno sostenuto non ce ne sono ancora stati. Ieri sera, con quello di "Insieme possiamo", sono cominciati gli incontri interni delle liste per analizzare il voto e organizzare il prosieguo dell'attività. D'Alberto è molto abbottonato sui nomi, ma sulle linee-guida che ispireranno il nuovo esecutivo dice qualcosa. A domanda se ci saranno o meno degli assessori esterni, ovvero non eletti, risponde: «Non lo escludo. Ma i cosiddetti "tecnici" devono essere un valore aggiunto, se non lo sono non c'è ragione di inserirli». Altra domanda: l'esperienza amministrativa conterà? La risposta è: «L'esperienza è un valore, ma non necessariamente va utilizzata dentro una giunta comunale». Il riferimento non può non essere a Maurizio Verna del Pd, l'unico degli eletti a sostegno di D'Alberto che è stato amministratore (assessore nella seconda giunta Sperandio). Verna, sembra di capire, potrebbe essere il presidente del consiglio comunale. Se a Verna presidente del consiglio e alla possibile presenza di tecnici si aggiunge un'altra linea-guida più volte dichiarata, e cioè che D'Alberto è orientato a sei o massimo sette nomine, e tenuto conto della inevitabile divisione dei posti tra le quattro liste che sostengono il nuovo sindaco, il quadro ipotetico è presto fatto. Un posto a testa in giunta andrà alle civiche "Teramo vive" (Valdo Di Bonaventura?) e "Teramo 3.0" (Maria Cristina Marroni?). Gli altri cinque posti andranno a "Insieme possiamo" (due), al Pd (uno o due) e ad eventuali tecnici (uno o due), con una distribuzione che dovrà tener conto delle quote rosa per cui in giunta dovranno esserci altre due donne (Stefania Di Padova e Graziella Cordone?). Il ruolo di vicesindaco, con la presidenza del consiglio al Pd, andrebbe a "Insieme possiamo" (Antonio Filipponi?). D'Alberto, almeno inizialmente, potrebbe tenere per sé il bilancio, sul quale ha avviato un'attenta ricognizione.