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Data: 06/07/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Caro pedaggi - A24 e A25, sindaci a Roma. Ma il ministro non c'è. All'incontro con gli amministratori abruzzesi si presente il sottosegretario. Che rinvia tutto a fine luglio e promette di intervenire. Ma gli aumenti restano

AVEZZANO Viaggio a "vuoto" sull'A24/25 per i sindaci di Abruzzo e Lazio: niente faccia a faccia con il ministro 5 Stelle di Trasporti e Infrastrutture, Danilo Toninelli, rappresentato dal sottosegretario Daniele Dell'Orco, né risposte risolutive e immediate sulla pressante richiesta di tagliare i maxi aumenti di tariffa sull'autostrada che unisce le due regioni. Nessun passo in avanti, quindi, né stop "temporaneo agli ultimi aumenti del 2018 per dare respiro ai territori". Almeno non in questa prima fase. Il faccia a faccia con il sottosegretario, affiancato dai parlamentari abruzzesi della maggioranza e dal direttore generale del Ministero, si è chiuso ieri con un "mezzo impegno", e cioè di «calendarizzare entro la fine di luglio un nuovo incontro con i sindaci abruzzesi e laziali per gli aggiornamenti riguardanti il processo di revisione in corso sul Def».
LE CARTE DA SVELARE. La partita, infatti, si giocherà sul documento economico finanziario. Qui il Governo può attivare le leve giuste per riequilibrare le tariffe rinunciando a una parte dei robusti introiti che vanno all'Anas e allo Stato: quasi il 57% del totale (molto più della media nazionale che viaggia attorno al 30%), mentre il restante 43% resta alla società concessionaria, Strada dei Parchi, per spese di gestione e investimenti. La lunga battaglia anti-aumenti che ha mobilitato le due regioni, quindi, potrebbe, il condizionale è d'obbligo, andare a bersaglio. Intravista una possibile svolta, gli amministratori locali hanno deciso di «mantenere alta la guardia», ma senza chiudere la porta, per andare a vedere le carte «fra tre settimane».
ORA BASTA. «Il Sottosegretario ha manifestato l'impegno politico ad aiutare la parte tecnica per approvare il documento economico e finanziario in tempi rapidi», affermano Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli, Rinaldo Seca, primo cittadino di Castelli, Alfonsino Scamolla, consigliere provinciale dell'Aquila, Beniamino Pandolfi, sindaco di Colle di Tora (Rieti), Luigino Testi e Luciano Romanzi (presidenti IX e X Comunità montana Lazio), «il Def che risolverà strutturalmente anche la questione delle tariffe e l'aumento delle stesse. Qualora la risposta non dovesse arrivare la battaglia continuerà e sarà ancor più incisiva». Sul tavolo del Ministero, la delegazione ha ribadito le proprie richieste: «Immediata sospensione dell'aumento delle tariffe in vigore dal 1° gennaio 2018; creazione di un tavolo istituzionale, con la presenza degli amministratori locali, per ridefinire i criteri di determinazione delle tariffe; de-classificazione del tratto urbano che dalla barriera di Roma Est arriva fino alla tangenziale, (per eliminare la disparità di trattamento nel pagamento del pedaggio) nonché dei tratti classificati impropriamente montani in non montani».
CI PROVERÀ. L'impegno a trovare soluzioni è stato assunto dal sottosegretario: «Occorre pensare a una soluzione strutturale», afferma Dell'Orco, «per calmierare le tariffe autostradali a favore dei cittadini. Il Ministero si sta impegnando a dare risposte, che finora sono state rinviate, perché è consapevole che si tratta di assi di collegamento importanti tra Roma e le aree interne dell'Italia centrale che attraversano territori in difficoltà che hanno subito i terremoti del 2009 e del 2016. Sostenere i piccoli Comuni e affrontare lo spopolamento delle aree interne significa anche cominciare da qui, dal garantire il diritto alla mobilità di tanti cittadini e pendolari che affrontano costi insostenibili e che non hanno alternative ferroviarie a disposizione. Per questo bisogna portare a termine l'aggiornamento del piano economico-finanziario che si cercherà il più possibile di accelerare. In considerazione della particolarità della situazione», conclude il sottosegretario, «il Ministero si è impegnato inoltre a valutare soluzioni straordinarie e temporanee che possano alleviare il disagio in attesa di approvare il nuovo piano». Non resta che attendere la fine di luglio, quando il Governo dovrebbe scoprire le carte.

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