L'AQUILA La gestione del Gran Sasso rischia di diventare ancora più problematica. Non solo per i vecchi problemi mai risolti, ma anche per le diatribe tra due personaggi-chiave del Centro turistico entrambi molto competenti nei loro ruoli: il neo-amministratore unico Dino Pignatelli e il direttore di esercizio degli impianti di Campo Imperatore, Marco Cordeschi. Poco più di un anno fa ci fu un ricorso presentato da Pignatelli contro l'assegnazione dei lavori per la sostituzione della seggiovia delle Fontari affidata a Cordeschi. Ma i ricorsi presentati al Tribunale amministrativo regionale sono eloquenti. Ora spunta la notizia che in precedenza lo stesso Cordeschi, titolare di Altevie srl, aveva presentato una segnalazione all'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) avendo nel mirino l'affidamento di incarichi professionali, quali la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva degli impianti funiviari di Campo Stella e Monte Tilia nel Comune di Leonessa (Rieti), affidati a Pignatelli. Un lavoro assai complesso. La segnalazione di Cordeschi ha colto nel segno, almeno per quanto riguarda le competenze dell'Anac visto che il presidente dell'organismo, il magistrato Raffaele Cantone, a fine 2015 ebbe a censurare l'affidamento da parte della stazione appaltante, ovvero il Comune di Leonessa.L'affidamento, secondo Cantone, nella delibera del 2015 che ha mandato gli atti alla Corte dei conti, sarebbe stato fatto eludendo le procedure. Attualmente è in corso un procedimento civile in tribunale da parte di Alte vie contro il Comune di Leonessa ritenendo che la mancata partecipazione al bando, si tratta di lavori per 400mila euro, abbia comunque fatto perdere un'occasione a questa azienda. Cordeschi vuole star lontano dalle polemiche: «Nulla contro Pignatelli, cui auguro buon lavoro. Del resto, noi operiamo soprattutto fuori L'Aquila». Meno di un mese fa, comunque, i rappresentanti di Pd e "Il Passo possibile" erano stati facili profeti. «Si passa», dissero, «dalla nomina pro tempore a Domenico de Nardis, sulla cui legittimità avrebbe dovuto esprimersi, dietro impulso della Commissione di garanzia e controllo, il segretario generale da più di un mese, alla nomina di chi solo qualche mese fa aveva intentato un ricorso amministrativo contro la nomina a direttore dei lavori di Cordeschi, con il serio rischio di bloccare i lavori della seggiovia alle Fontari».