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Pescara, 24/07/2024
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Data: 06/07/2018
Testata giornalistica: Prima da Noi
D’Alfonso, 30 minuti per sdoppiarsi anche in Parlamento: alle 9.30 è senatore, alle 10 presidente. Di Nicola e Lannutti abbandonano la Commissione per protesta

ROMA. Una mattina impegnativa per il presidente senatore Luciano D’Alfonso che oggi sarà lontano dagli uffici della Regione perchè impegnatissimo a Roma.

Nessun giro alla Galleria Alberto Sordi, come aveva annunciato subito dopo la sua elezione, punto di incontro della mondanità romana, dove quotidianamente si incrociano politici e giornalisti. Tutt’altro.

Alle 10 era in calendario la sua audizione informale, in qualità di presidente della Regione, in Commissione Ambiente alla Camera che sta esaminando il decreto terremoto.

Alle 9.30, però, era presente come senatore e capogruppo Pd, in Commissione Finanze del Senato.


Appuntamenti quasi sovrapposti ma questa volta non è stato necessario nemmeno chiedere all’autista di turno di premere sull’acceleratore perchè sono bastati più o meno 700 passi per spostarsi da un palazzo all’altro.

E così se Clark Kent aveva necessità di una giravolta nella cabina telefonica per diventare Superman, a super D’Alfonso bastano 500 metri a piedi tra via della Maddalena e via Giustiniani per trasformarsi da presidente a senatore e viceversa.

E sicuramente nel tragitto D’Alfonso avrà sentito tutto l’orgoglio di questo «doppio lavoro».

Ma c’è qualcuno meno contento di lui, come ad esempio i senatori abruzzesi del Movimento 5 Stelle Primo Di Nicola ed Elio Lannutti, entrambi membri della Commissione Finanze di Palazzo Madama. Questa mattina i due, per protesta, all’arrivo di D’Alfonso hanno abbandonato i lavori (sono rimasti comunque altri esponenti del M5S «perchè il rispetto delle istituzioni viene prima di tutto»).

«L'incompatibilità, sancita dalla nostra Costituzione all'articolo 122, sta producendo effetti devastanti», commentano i due analizzando l’agenda del senatore presidente.

«Tutto questo mentre, in Abruzzo, la Regione non riesce a funzionare pienamente a causa delle sue continue assenze. Abbiamo già segnalato ripetutamente questo vulnus alle istituzioni: ci appelliamo alla presidenza del Senato perché, come primo atto, la Giunta delle elezioni si pronunci sulla decadenza di questo senatore incompatibile. La Costituzione non può essere calpestata, messa sotto i piedi. Tutti questi sotterfugi sono intollerabili per una regione in difficoltà, fatta anche di tanti sindaci che questa mattina sono venuti a Roma per protestare contro il rincaro dei pedaggi autostradali».


ANCHE DEPUTATI ESCONO IN COMMISSIONE CAMERA

E come in Commissione Finanze protesta dei 5 Stelle anche alla Camera.

«Abbiamo abbandonato i lavori della commissione Ambiente per protesta contro una passerella inaccettabile alle spalle delle comunità terremotate. Il senatore del Partito democratico Luciano D'Alfonso ha sostituito all'ultimo momento un assessore della Regione Abruzzo per meri scopi di propaganda, compiendo un atto gravissimo. Non può rivestire il doppio ruolo di senatore e presidente di Regione: è abusivo», ha detto il portavoce M5S abruzzese Fabio Berardini.

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