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Pescara, 24/11/2024
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Data: 07/07/2018
Testata giornalistica: Il Centro
D'Alfonso: festa d'addio il 7 settembre. Il governatore-senatore ha già stampato il libro dei suoi 5 anni in Regione rivelando anche le 21 lettere anonime ricevute

PESCARA In cinquantadue mesi di governo regionale ha percepito 452mila euro di indennità nette, speso zero euro in hotel, percorso oltre 435mila chilometri che corrispondono a 79mila euro spesi in carburante per l'auto istituzionale. Persino il numero delle lettere anonime ricevute, in totale 21, è riportato nel libro-bilancio del governatore-senatore, Luciano D'Alfonso, che ieri, giocando d'anticipo sugli avversari politici, ha di fatto svelato il giorno del suo addio alla Regione.La data fatidica è il 7 settembre prossimo. Una giornata che D'Alfonso dice di voler celebrare in pompa magna all'Aurum di Pescara, che ha già prenotato per quel venerdì, dopo aver avuto la certezza di un'altra data per lui decisiva. L'11 luglio prossimo, infatti, si insedierà la giunta delle elezioni del Senato con la nomina del suo presidente, che potrebbe essere il riconfermato Dario Stefano. Certo è che per il 7 settembre D'Alfonso avrà già firmato le sue dimissioni dalla Regione e la macchina delle elezioni sarà partita. Ma lui è convinto che non si tornerà al voto entro l'anno. E a chi gli chiede quando, lui risponde: «Se è tempo di fave saranno le fave». Cioè la primavera del 2019. Intanto ha già fatto stampare il libro dei sui 1.500 giorni da governatore: sedici ore di lavoro al giorno, per un totale, in quasi cinque anni, di 19mila ore; 278 sedute di Giunta e 3.562 delibere adottate; 497 incontri istituzionali a Roma e 18 missioni all'estero; 241 Comuni abruzzesi visitati; 5.313 euro di spese di telefonia per le utenze assegnate al presidente; e oltre 2,8 miliardi concessi dalla Regione alle città delle quattro province, con Teramo che ha ottenuto più di tutti: 840 milioni di euro. «Tutto quello che ho fatto è ricostruibile al centimetro», esclama il governatore, «la rendicontazione è una infrastruttura della moralizzazione in politica». Ma come presenterà il suo bilancio? «Sarà un evento pubblico in cui racconterò le risorse portate sul territorio, i problemi risolti, le difficoltà affrontate e ancora da affrontare», continua, «e metterò il voto a questa amministrazione». E a Forza Italia e M5S che, da mesi, lo incalzano sull'incompatibilità del doppio incarico, risponde così: «Sto rimanendo a fare le due attività, con una fatica fisica che non mi spaventa, perché voglio rendere irrevocabili le risorse. Voglio rendere i dossier amministrativi capaci di portare alla cantierizzazione. Sto facendo in modo che nulla possa essere revocato della notevole massa finanziaria che abbiamo attratto all'Abruzzo: circa tre miliardi di euro in 52 mesi». E infine: «Voglio un solo riconoscimento dagli abruzzesi e dalla politica, dagli organi di rigore e di controllo», conclude D'Alfonso, «che tutto il tempo che io avevo l'ho dedicato alla funzione. Nessuno mi può rimproverare che non mi sono buttato a capofitto utilizzando tutte le risorse». E qualcuno dello staff commenta: questo è il suo testamento.

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