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Pescara, 24/11/2024
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Data: 07/07/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il voto in Abruzzo - La prima mossa è di Forza Italia che schiera i big

PESCARA È la prima, vera iniziativa in vista del voto delle regionali. Ed è Forza Italia a rompere il ghiaccio. Sabato prossimo all'Aurum di Pescara, alcuni tra i big nazionali del partito di Berlusconi: da Antonio Tajani ai capigruppo di Camera e Senato, Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, saranno protagonisti della convention organizzata dal neo parlamentare Nazario Pagano, in chiave pro Martino. In qualche modo è il coordinatore regionale di Fi a riprendersi la scena in Abruzzo (con la benedizione di Arcore) dopo avere superato indenne la buriana iniziata con la sconfitta del centrodestra alle regionali del 2014, prima che i dissapori interni venissero riposti sotto la cenere. Contro di lui si aprì una fronda capeggiata soprattutto dagli ex An (Di Stefano, Febbo, Sospiri), anche se da allora sembra essere trascorsa un'era geologica per la politica. Il nemico di quattro anni fa, il Pd di Luciano D'Alfonso, fa oggi paura come il ringhio di uno Yorkshire. Semmai le questioni ancora da chiarire riguardano gli alleati. La Lega ha già alzato la testa dopo il voto del 4 marzo, ponendo subito la questione del candidato alla presidenza della Regione che il neo deputato e coordinatore regionale, Giuseppe Bellachioma rivendica per i salviniani.
Niente di grave, assicura il consigliere regionale di Fi, Mauro Febbo, che un pensierino alla candidatura alla presidenza lo ha fatto da tempo, ma è consapevole che il modello da seguire è quello dell'unità di coalizione (la grande vittoria in rimonta al Comune dell'Aquila) e non quello di Teramo, dove le divisioni del centrodestra hanno consegnato le chiavi del Comune all'avversario. «La Lega - minimizza Febbo - tira acqua al suo mulino, come si è sempre fatto, sia nel centrodestra che nel centrosinistra quando c'è di mezzo una coalizione formata da più partiti. Non è quello che è accaduto in passato tra Forza Italia e An, tra Ds e Margherita?». Insomma, scaramucce fisiologiche prima che si inizi a fare sul serio.
LA TELA DI DI STEFANO
«Appena si conoscerà la data di convalida (il caso del doppio incarico di D'Alfonso, ndr), e quindi del voto - precisa ancora Febbo - si insedierà il tavolo e si inizierà a discutere seriamente, tenendo conto che la decisione finale sulle candidature sarà comunque ratificata da Roma, anche in funzione degli equilibri nazionali». A insidiare la candidatura di Febbo, dopo il ritiro dalla politica del teramano Paolo Gatti, ci sarebbe soprattutto il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio. Ma non c'è solo la Lega da tenere d'occhio. Sul fronte del centrodestra è attivissimo un movimento di liste civiche che ha già fatto il suo esordio il marzo scorso proprio nella suggestiva cornice dell'Aurum, con il cartello di ben 12 liste presentato nell'ex distilleria alla presenza di molte personalità interessate al progetto. Tra questi, l'ex deputato e senatore di Forza Italia, Fabrizio Di Stefano e l'ex deputato Daniele Toto, già candidato alle Europee con la lista dei Liberali. Sembra che Di Stefano (dato molto vicino alla Lega di Gianfranco Giuliante) stia addirittura lavorando alla formazione di tre liste civiche in vista delle prossime regionali. Dal centrosinistra, almeno fino ad oggi, l'unico a rispondere con il suo nuovo movimento è l'ex assessore regionale Donato Di Matteo. Solo segnali morse dal Pd.

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