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Pescara, 24/11/2024
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Data: 10/07/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Sicurezza A24-A25, prestito dalla Regione. La giunta autorizza il ministero a utilizzare risorse proprie per completare i lavori. La restituzione dopo la Finanziaria

PESCARA La Regione corre in soccorso dello Stato centrale impegnato a trovare fondi da spendere subito per la messa in sicurezza delle autostrade abruzzesi A24 e A25. Nelle giunta di ieri mattina, il presidente della Regione Luciano D'Alfonso ha presentato una delibera con la quale la Regione autorizza l'Agenzia della coesione e il ministero delle Infrastrutture a utilizzare fondi dello Sviluppo e coesione assegnati all'Abruzzo, ma non ancora trasferiti, per completare i lavori di messa in sicurezza autostradale riferiti al superamento del cosiddetto "scalinamento", la formazione di pericolosi scalini sul manto stradale in prossimità dei giunti. «Le ragioni della fragilità sismica delle nostre autostrade», ha spiegato D'Alfonso, «sono frutto di una debolezza derivante dalla datazione storica dell'infrastruttura e dal rischio scalinamento. La legge assegna risorse per la messa in sicurezza. Il ministro dei lavori pubblici e oggi il capo di gabinetto ci hanno chiesto di autorizzare spazi finanziari dei nostri finanziamenti per completare i lavori a settembre-ottobre. Il ministero», ha precisato D'Alfonso, «si è impegnato a restituirci la somma nell'arco di 3-4 mesi o al più tardi dopo la legge di bilancio e legge finanziaria». I fondi dovrebbero rientrare nella piena disponibilità della Regione a legge di stabilità approvata, dunque, a partire dal 2 gennaio 2019. L'operazione può essere fatta, ha precisato D'Alfonso, perché i fondi non sono riferibili a procedure contrattuali esecutive o in esercizio e quindi non sono destinati a copertura Sal cioè al pagamento di stati di avanzamento dei lavori.L'operazione dovrebbe far rientrare il temuto blocco dei cantieri (con relativi licenziamenti, già annunciati da Strada Parco). Nei giorni scorsi la società aveva ricordato che Strada dei Parchi «è obbligata dalla legge a mettere in sicurezza il tracciato e ad adeguarlo alla nuova normativa antisismica». Le risorse necessarie (250 milioni) sono state già individuate all'interno dei Fondi di Coesione e Sviluppo ma per tranche annuali da 50 milioni l'anno a partire dal 2021, mentre gli interventi vanno avviati e completati in tempi rapidi. Il Tar Lazio ha già sbloccato 58 milioni per finanziare i primi interventi, «che sommati ai 110 milioni messi a disposizione dalla Strada dei Parchi», ha precisato la società, «sono stati utilizzati per finanziare, parzialmente, il primo lotto di lavori». Ora, secondo la società sono necessari i rimanenti 192 milioni già stanziati con i Fondi di coesione e sviluppo per completare i lavori. La sinergia Regione-ministero per rimodulare il Fondo di Coesione dovrebbe sanare la questione.Intanto ieri Strada dei Parchi ha incontrato a Chieti alcuni parlamentari abruzzesi dopo l'incontro che si è svolto la settimana scorsa a Roma con i parlamentari del Movimento 5 Stelle. Il tema è stato appunto quello dell'approvazione attesa da anni del piano finanziario del concessionario e il problema del blocco dei finanziamenti per la messa in sicurezza

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