CHIETI È sempre più a pezzi la maggioranza Di Primio e, adesso, i dissidenti del centrodestra fanno fronte comune e rompono il silenzio. I consiglieri Diego Costantini della Lega, Mario De Lio dell'Udc, Roberto Melideo (Alternativa popolare) e Stefano Rispoli, ex di Forza Italia passato al gruppo misto, lanciano una proposta all'apparenza impossibile per il sindaco Umberto Di Primio: revocare i tagli al sociale per 229mila euro. È un ultimatum che arriva a ridosso dell'approvazione del bilancio che approderà in consiglio comunale entro il 31 luglio. Con la Corte dei conti che tiene sotto controllo il Comune per un buco di circa 10 milioni di euro, il sindaco si è sempre detto «costretto» a tagliare. Ora i ribelli gli chiedono di fare marcia indietro per non penalizzare i cittadini: è una richiesta che sembra il tentativo di smarcarsi dall'amministrazione Di Primio e tracciare una linea di confine. E che i ribelli vogliano defilarsi emerge anche dalle dichiarazioni rilasciate durante una conferenza stampa convocata, ieri, tutti insieme al bar Fuoricorso di Chieti Scalo per presentare un ordine del giorno contro i tagli. Parole che sembrano scagliate da esponenti dell'opposizione anche se tutti e 4 assicurano: «Noi siamo in maggioranza, anzi, la maggioranza siamo noi e non facciamo ricatti».«Noi siamo rappresentanti di un centrodestra vicino ai bisogni dei cittadini», esordisce Costantini, «essere consiglieri comunali non vuol dire essere yes-men». Costantini evoca lo spettro di «un nuovo buco di bilancio»: «Ci sono problemi con il trasporto scolastico, che non sappiamo ancora come sarà gestito, non ci sono i fondi accantonati per la gestione di due asili nido comunali e la vendita della farmacia a 1.372.000 euro è prevista entro la fine dell'anno ma è difficile che si concretizzi. Con queste premesse, potrebbe verificarsi un nuovo buco di bilancio». Rispoli parla della tassa di soggiorno, altro capitolo di scontro che avrebbe dovuto portare 40mila euro al Comune se fosse stata istituita a partire dal 1° luglio scorso e, invece, per il 2018 potrebbe non portare neanche un euro: l'ultimo consiglio comunale, dopo 20mila euro di gettoni di presenza spesi per le commissioni e un'altra seduta consiliare inutile, è finito con un altro rinvio. «Dopo la fuga del sindaco nello scorso consiglio, quando l'imposta di soggiorno tornerà in aula ripresenteremo le stesse proposte per differirla al 2019», dice Rispoli, «Di Primio vuole solo fare cassa mentre noi vogliamo creare un percorso turistico condiviso con gli operatori. I turisti devono trovare motivi per restare a Chieti». De Lio, in polemica con il sindaco dopo le dimissioni da presidente della commissione bilancio, sembra puntare proprio a Di Primio: «Il nostro progetto di centrodestra diceva di dare priorità al sociale ma qualcuno sta deviando». E ancora: «All'inizio del mandato la parola chiave era condivisione che non significa alzare la mano a comando: quel progetto era la nostra strada maestra che altri stanno abbandonando. Noi siamo convinti che esistano alternative ai tagli di 229mila euro per il sociale». Anche Melideo, ex assessore alle finanze della prima giunta Di Primio, uno che avrebbe dovuto ricevere l'incarico da presidente della commissione bilancio ma che poi è stato sacrificato con la scelta di Marco D'Ingiullo (Forza Italia), è critico: «Noi siamo un centrodestra teatino, sociale, popolare, che resta con i piedi per terra e che ci mette la faccia per risolvere i problemi reali. Partiamo da Chieti Scalo dove i residenti si sentono abbandonati».