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Data: 12/07/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Voucher, c'è l'accordo E il reddito finisce sul tavolo di Savona. Camera, oggi i vitalizi: ok della Lega in cambio dei buoni per il lavoro

ROMA Il tira e molla è finito. Durante l'iter di conversione del decreto lavoro verranno reintrodotti i voucher per diversi settori, in testa turismo e agricoltura. L'accordo tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini è arrivato dopo giorni di tensioni tra la Lega, favorevole ai buoni lavoro cancellati dal governo Renzi per evitare il referendum abrogativo della Cgil, e il Movimento Cinque Stelle, che invece si era schierato a favore della consultazione promossa dal sindacato guidato da Susanna Camusso. A cedere il passo è stato il ministro del lavoro e dello sviluppo economico. «Se i voucher possono servire a settori come l'agricoltura e il turismo, per specifiche competenze, allora ben vengano», ha detto ieri Di Maio. «L'unica cosa che chiedo alle forze di maggioranza», ha aggiunto, «è quella di evitare abusi in futuro». Dietro la resa del leader grillino, ci sarebbe stata anche la minaccia da parte della Lega di bloccare la delibera sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari che tanto sta a cuore al Movimento Cinque Stelle. I nuovi voucher, che verranno introdotti con un emendamento governativo al decreto, saranno nominativi e tracciabili. Norme anti-abuso che aveva provato a inserire anche l'ex ministro del lavoro Giuliano Poletti per provare a salvarli, ma inutilmente, dal referendum abrogativo della Cgil. Intanto il decreto è stato finalmente bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato.
LE BOZZE
In una delle ultime bozze inviata ai tecnici del ministro Giovanni Tria, era comparso un taglio ai fondi delle Tv locali per finanziare i 35 milioni di euro dell'abolizione dello split payment per i professionisti. La norma sarebbe, però, stata cassata perché, in realtà, quei soldi erano già stati ripartiti. In sostituzione si sarebbe deciso un nuovo aumento del prelievo sulle slot machine dello 0,25% a partire da settembre. Il testo adesso andrà al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la firma e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Si vedrà se oggi sarà la giornata buona. Intanto ieri il ministro delle Politiche comunitarie, Paolo Savona, rispondendo a un question time ha detto che si sta studiando la possibilità di finanziare il reddito di cittadinanza con i Fondi Ue. Non però il sostegno al reddito, bensì la parte che attiene alle politiche attive e che potrebbe essere compatibile con le norme comunitarie. Savona ha anche spiegato che, comunque, i fondi utilizzabili a questo scopo non sarebbero molti. Ieri Di Maio riferendosi alle parole di Savona sull'euro, il leader pentastellato ha detto che «il governo non lavora a un piano B» per uscire dalla moneta unica.

Camera, oggi i vitalizi: ok della Lega in cambio dei buoni per il lavoro `

ROMA Tu mi dai i voucher e io ti do i tagli ai vitalizi. Uno scambio di favori, politico e pratico, fra M5S e Lega con l'obiettivo di rinsaldare senza tanti fronzoli i rapporti con i rispettivi elettorati. Questo il risultato dei ripetuti colloqui di ieri fra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Tutto spianato, come per magia: oggi pomeriggio l'Ufficio di Presidenza della Camera potrà varare in tutta tranquillità con l'appoggio dei rappresentanti della Lega, fino a ieri riottosi, il progetto di ricalcolo pesante dei vitalizi dei deputati, caro ai 5Stelle, e poi in settimana il ritorno dei voucher in agricoltura e turismo sarà infilato nero su bianco nel testo del decreto dignità, nato per combattere la precarietà, a dispetto dell'appoggio del M5S al referendum Cgil che fu all'origine dell'abolizione dei buoni lavoro.
PROVA GENERALE
Quella di ieri è stata una prova generale di quanto potrà accadere - a ben altro livello - con la Finanziaria per il 2019. Una specie di scambio win win, sul piano politico e della comunicazione. Win win per Lega e 5Stelle. Meno per quello spicchio di sindacalisti Cgil che nei giorni scorsi hanno assegnato ai pentastellati il ruolo di grimaldello anti precariato. «La posizione di Di Maio è sconcertante», ha dichiarato ieri Cristian Sesena, segretario della Cgil-Filcams (turismo e ristorazione)
Sul piano tecnico il discorso sugli effetti dello scambio M5S-Lega è un filo più complicato. La delibera sui vitalizi della Camera, molto severa, partirà senza l'assenso del Senato. Dunque, almeno in una prima fase, dovrebbe colpire solo i deputati e non i senatori e questa è una anomalia. Antonello Falomi portavoce dell'associazione degli ex parlamentari ne fa notare anche un'altra: il ricalcolo delle pensioni dei parlamentari viene fatto con il sistema contributivo, che in Italia è entrato in vigore nel 1996, anche per vitalizi scattati prima di quell'anno. «Come è possibile applicare una norma a persone che non potevano conoscerla? A mio giudizio si tratta di una soluzione tecnicamente impraticabile», spiega Falomi. Insomma la questione finirà per arricchire stuoli di avvocati e probabilmente arriverà fino alla Corte Costituzionale.
«Noi abbiamo avuto rassicurazioni sulla legittimità della delibera sia dall'Avvocatura dello Stato che da quella della Camera», taglia corto Marzio Liuni, deputato della Lega che ha seguito il dossier vitalizi.
Scontato il parere contrario dei membri di minoranza dell'Ufficio di presidenza. «Abbiamo presentato un emendamento che calibra meglio il ricalcolo dei vitalizi e apre ad un contributo di solidarietà, la nostra è una proposta organica di taglio mentre il testo in discussione è giuridicamente assai debole», spiega Gregorio Fontana, deputato questore di Forza Italia .

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