ROMA Il decreto Dignità imbocca la dirittura d'arrivo. Le norme sono state limate e trovano la copertura le diverse misure, tra cui lo stop della pubblicità sui giochi: aumenterà per questo, dal primo maggio del 2019, il prelievo sulle new slot collegate in rete. Ma novità arriveranno anche durante la conversione. Con il via libera dato dal vice premier Luigi Di Maio ai voucher per chi lavora nel turismo e nell'agricoltura. Il ministro, che ha illustrato le linee guida dei suoi dicasteri al Senato, ha anche parlato delle pensioni, sulle quali è al lavoro per realizzare il progetto di «quota 100» e di possibili sanzioni ai manager Alitalia per le difficoltà create alla compagnia. «Tra oggi e domani» arriverà il testo definitivo del decreto dignità, afferma Di Maio aprendo quindi ai voucher fortemente voluti dalla Lega. «È doveroso fare una riflessione che partirà dal Parlamento. Se possono servire a settori come l'agricoltura e il turismo, per specifiche competenze, allora ben vengano», dice. «L'unica cosa che chiedo alle forze di maggioranza è quella di evitare abusi in futuro». E sottolinea che non ci deve essere «nessuno spazio allo sfruttamento» e questo «sarà il punto di partenza». Ma il cambio di strategia di Di Maio su questo strumento innesca la reazione piccata della Cgil, che aveva promosso un referendum contro l'utilizzo e che ora parla di decisione «vergognosa, profondamente in contraddizione con la volontà, affermata dal Governo,di porre argini alla precarietà». Circa la quota 100 per il pensionamento, il ministro dice che il governo «è al lavoro» e sta «valutando» perché «non tutte le possibili combinazioni sono convenienti». Occorre, infatti, «stimare con certezza costi e impatti sull'intero sistema per poter dare al più presto una risposta in tal senso». E sempre in tema di flessibilità in uscita, dovrebbero beneficarne coloro che hanno maturato i «41 anni», indipendentemente dall'età anagrafica, aggiunge. Il superministro fa poi un quadro dei tavoli di crisi aperti al Mise, dicendo che «al 30 giugno sono 144, riguardano 189 mila lavoratori», con «Alitalia e Ilva i casi più complessi». Sull'acciaieria di Taranto il tema è se il piano Arcelor «sia attuabile», afferma. Sulla ex compagnia di bandiera «il governo sta analizzando tutte le informazioni economiche perché vogliamo individuare e punire i responsabili della situazione attuale», spiega poi Di Maio, precisando che punire «significa promuovere l'azione di responsabilità su quei manager che in questi anni hanno utilizzato Alitalia come un bancomat». Quindi «si valuterà la strada da percorrere sulla base anche di una spending review seria all'interno» dell'azienda perché «il tema non è svenderla», aggiunge. «Dobbiamo capire se la stiamo vendendo per farla funzionare o per far avere a qualcun altro qualche rotta in più». Sui potenziali acquirenti come Lufthansa ed EasyJet, Di Maio precisa, a margine dell'audizione, di non avere «nessun contatto diretto con questi due soggetti, anche perché siamo nella fase precedente di analisi». Qualche ora prima, a margine della presentazione della Relazione annuale dell'Agcom, il ministro aveva anche smentito la notizia di una cordata tra il governo e Fs per Alitalia definendola «la solita fake news».