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Pescara, 24/07/2024
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Data: 12/07/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Delrio: il Pd deve ripartire da facce nuove. L'ex ministro in piazza: «Vanno bloccate le aziende che delocalizzano senza motivo come successo qui» l'incontro

LANCIANO «Ripartiamo dalle periferie, dalle persone normali che la mattina vanno a lavorare, dai giovani. Torniamo tra la gente e portiamo in politica facce nuove non cresciute a Montecitorio». È Graziano Delrio, presidente del gruppo parlamentare del Pd, ad indicare la via che il partito deve percorrere non tanto, e non solo, per tornare al Governo, ma per rientrare nel cuore degli italiani. Un appello che parte da Lanciano, su invito del deputato Camillo D'Alessandro e che toccherà altre piazze, «perché è nelle piazze, tra la gente che il Pd deve tornare», ribadisce l'ex ministro alle infrastrutture alle decine di persone accorse a piazza Dellarciprete per ascoltarlo. «Il nostro governo ha aiutato il Paese ad uscire dalla più grande crisi del dopoguerra», dice Delrio, «con progetti per i giovani, il lavoro. Ora il decreto di Di Maio sul lavoro ci fa tornare indietro: aumenta il costo del lavoro a tempo determinato perché così spera di aumentare le assunzioni a tempo indeterminato, ma è un errore. Bisogna continuare ad aiutare gli imprenditori con sgravi fiscali sulle assunzioni. Imprenditori che devono restare in Italia». Non fuggire all'estero come accaduto con la Honeywell, che ha deciso di delocalizzare in Slovacchia, senza nessun ostacolo. «Quello della delocalizzazione, dei fondi europei, è un problema serio», dice Delrio, «che va affrontato col governo perché bisogna trovare proposte che non scoraggino gli investimenti, ma che blocchino quegli imprenditori e quelle aziende che vogliono delocalizzare senza motivi, come accaduto qui in Abruzzo».E il Pd deve tornare tra la gente con proposte che aiutino le famiglie. «Abbiamo stilato la nostra agenda sociale», riprende l'ex ministro, «che prevede un aumento del reddito di inclusione che oggi copre 2,5 milioni di poveri, prevede un assegno universale per le famiglie per fare i figli, poi il salario minimo visto che ci sono giovani che percepiscono 3 o 4 euro all'ora, invece deve arrivare a 9 euro come altri paesi europei. Sono questi alcuni bisogni delle persone che dobbiamo riconquistare con progetti concreti, facce nuove, andando nelle periferie e nelle piazze». «Bisogni, quegli degli abruzzesi, che questo governo non sta ascoltando», aggiunge il deputato D'Alessandro, «visto che ha bocciato l'emendamento per la sospensione delle tasse ai terremotati, poi quello per allentare alcuni parametri della Lorenzin e ha cancellato "Casa sicura" dove c'erano i fondi per il dissesto idrogeologico». «È un momento difficile per il partito», chiude la segretaria cittadina Rosetta Madonna, «che deve riflettere, ascoltare, ritrovarsi per ricostruire con umiltà e determinazione un progetto politico che sia vicino alla gente e ai giovani. La sconfitta impietosa del 4 marzo ci spinge a cercare soluzioni nei nostri valori che sono libertà, uguaglianza e solidarietà. Da qui si deve ripartire».

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