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Pescara, 24/07/2024
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Data: 12/07/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Di Primio ferma i ribelli: «Vado avanti con i tagli». Il sindaco ritrova la "sua" maggioranza: 7 consiglieri lo difendono dagli attacchi. E l'Udc si spacca: De Lio contesta, Russo e Ricciardi si accodano ai fedelissimi

CHIETI Ritrova la "sua" maggioranza ristretta il sindaco Umberto Di Primio, conferma i tagli «indispensabili» al sociale e smorza la polemica sollevata dai 4 ribelli del centrodestra, i consiglieri Diego Costantini (Lega), Stefano Rispoli, ex di Forza Italia passato al gruppo misto, Mario De Lio dell'Udc e l'ex assessore Roberto Melideo (Alternativa popolare): «Quelli che dicono che restano nel centrodestra e che non faranno mai cadere l'amministrazione Di Primio non sono ribelli ma filogovernativi», dice il sindaco. Che ha i numeri, pochi, per andare avanti: se i dissidenti si limitassero a protestare con l'astensione in consiglio comunale non bloccherebbero l'attività. Non vuole dire di più Di Primio: il suo messaggio mirato stronca il pressing dei consiglieri ribelli e li relega all'angolo della contesa politica come sostenitori di una battaglia impossibile. E, sui tagli per il sociale contestati, Di Primio afferma che andrà avanti e che non ci sarà nessuna marcia indietro: quei 229mila euro, insieme ad altri 4 milioni di spese «razionalizzate», osserva il sindaco, sono un sacrificio «necessario» per evitare il dissesto del Comune. Il sindaco non vuole inaugurare un muro contro muro con i dissidenti a ridosso del voto sul bilancio in programma entro il 31 luglio prossimo ma ci tiene a precisare: «Tutto quello che i 4 consiglieri sostengono lo condividiamo tutti in maggioranza. Nessuno vorrebbe tagliare le spese al sociale ma c'è un obbligo che siamo chiamati ad adempiere», spiega Di Primio. Il Comune ha un buco di 10 milioni di euro e, per questo, è sotto l'osservazione della Corte dei conti. Di Primio continua: «Il dirigente della ragioneria comunale, Franco Rispoli, ci ha dato un diktat: o si fanno i tagli previsti o non si approva il bilancio. Quindi, la scelta è tra fare quelle riduzioni mirate o mandare il Comune con le zampe all'aria ma, in questo caso, l'assistenza, sempre garantita alle persone bisognose, sarebbe finita. È vero che abbiamo fatto una scelta impopolare ma è una scelta che consente proprio a quelle persone bisognose di continuare a ricevere l'assistenza adeguata: insomma, noi l'attenzione per il sociale l'abbiamo riservata con i fatti e non a parole». Il sindaco lascia la parola ai capigruppo della maggioranza che lo sostengono e lo difendono: «Accusare questa amministrazione di mancata programmazione e di non condivisione delle scelte è assolutamente falso», fanno quadrato i consiglieri Marco D'Ingiullo (Forza Italia), Marco Di Paolo (Fratelli d'Italia), Stefania Donatelli (Ncd), Graziano Marino (Identità teatina), Franco Di Pasquale (Noi Domani) e, per l'Udc, che si rivela spaccato, Marco Russo e Clara Ricciardi, «siamo meravigliati dalle prese di posizione di alcuni colleghi che lamentano i tagli operati, in particolare sul sociale, chiedendo di reperire fondi ulteriori per garantire i livelli essenziali delle prestazioni sociali non indicando, però, proposte idonee e concrete. La rimodulazione, come più volte ribadito, è stata contenuta e già assorbita dal bilancio rispetto ai tagli che, negli anni, sono stati operati dai governi nazionale e regionale e ha consentito, come richiesto dagli uffici finanziari dell'ente, la quadratura del bilancio. Tali indicazioni», dicono i 7, «sono state accolte con senso di responsabilità per non procurare danni al Comune e ai cittadini. Ulteriori ritocchi al bilancio, dovrebbero ben saperlo i colleghi, sono impossibili perché si andrebbe incontro a interventi della Corte dei conti che azzererebbero gli interventi sul sociale: solo nuove entrate, diverse da quelle già previste, potrebbero farci modificare le previsioni di bilancio votate dal consiglio».Sulla tassa di soggiorno, prevista dal 1° luglio scorso ma sfumata a causa dei veti incrociati di parte del centrodestra e dell'opposizione e che ora dovrà tornare in consiglio, i 4 ribelli hanno chiesto il differimento al 2019: «Sulla tassa di soggiorno, il percorso indicato dall'esecutivo», rispondono i fedelissimi di Di Primio, «è stato il frutto degli incontri avuti il 15 marzo dal sindaco e dall'assessore Carla Di Biase con il rappresentante regionale di Federalberghi, Gianmarco Giovannelli, e il 21 marzo con gli operatori della città, sfociati in un processo di condivisione che ha visto la sintesi nella proposta avanzata in consiglio».

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