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Data: 13/07/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Tasse, proroga confermata nel vertice con Giorgetti. Il provvedimento servirà a evitare il via ai primi provvedimenti di riscossione. Lolli: ora lavoreremo al documento in grado di reggere le contestazioni Ue

Un incontro positivo, ma non risolutore. Sulla questione tasse non cessa la mobilitazione, dopo la riunione nella capitale con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Confermata la proroga per la riscossione, come pure il fatto che il cosiddetto “decreto terremoto” verrà convertito in legge senza emendamenti. Già lunedì prossimo, come annuncia il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, tornerà a riunirsi il tavolo tecnico-istituzionale che sta seguendo la vicenda della restituzione, da parte delle imprese locali, delle tasse sospese dopo il terremoto. Al tavolo romano hanno partecipato l’assessore comunale al Bilancio Annalisa Di Stefano, il delegato alla ricostruzione di Confindustria Ezio Rainaldi, il presidente dell’Ance Adolfo Cicchetti. Sono inoltre intervenuti il senatore Paolo Arrigoni, gli onorevoli Antonio Martino e Luigi D’Eramo e il segretario regionale della Lega Giuseppe Bellachioma. I due mesi di proroga, che scadranno il 23 settembre, serviranno per confezionare un provvedimento in grado di “reggere” le contestazioni dell’Unione europea sull’innalzamento del de minimis da 250 a 500 mila euro. «Il sottosegretario Giorgetti», ha spiegato Lolli, «ci ha offerto una interlocuzione attenta e competente. La prossima settimana il decreto terremoto verrà approvato e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e la proroga dei due mesi interverrà in tempo utile prima che scattino i provvedimenti di riscossione avviati dal commissario nominato dal governo». Per quanto riguarda la richiesta che mira ad interpretare la norma comunitaria dell’aiuto di Stato nella formula del “temporary framework” nella misura di 500mila euro e successivamente in franchigia, «Giorgetti ha riconosciuto non solo la legittimità e la giustezza della nostra posizione», ha sottolineato Lolli, «ma ha anche avanzato la concreta possibilità di tradurla in un provvedimento in grado di reggere la valutazione comunitaria e l’eventuale contestazione della Commissione europea ». Soddisfatti dell’esito dell’incontro Bellachioma e D’Eramo, che continueranno a seguire la vicenda ritenendola prioritaria: «In questi giorni», hanno commentato, «abbiamo preferito sorvolare sulle polemiche di basso cabotaggio di qualche esponente politico, anteponendo il lavoro alle chiacchiere. I primi frutti cominciano a vedersi. Il governo nazionale è attento e vicino alle problematiche aquilane e del cratere e profonderà ogni sforzo possibile per evitare che un sistema economico già fortemente provato possa subire un ulteriore drammatico colpo». L’unione fa la forza, secondo l’assessore Di Stefano: «Continuando a mantenere questa unità saremo sempre nelle condizioni di poter rappresentare con forza gli interessi delle aziende aquilane, che subirebbero un contraccolpo gravissimo se dovessero essere costrette a un’indiscriminata e brutale restituzione dei tributi». Cautamente soddisfatti Rainaldi e Cicchetti: «Avevamo bisogno di rassicurazioni ufficiali, viste anche le notizie circolate negli ultimi giorni che hanno fatto fibrillare il nostro settore. Auspichiamo che una battaglia così delicata e di così diffuso interesse non sia, per il futuro, materia di sterile contesa politica». Il presidente di Apindustria Massimiliano Mari Fiamma, ha concordato con «l’idea che si debba cercare una via difficilmente discutibile da parte dell’Europa, ma il problema restano sempre i tempi e il bimestre conquistato, con agosto di mezzo, potrebbe rivelarsi un semplice palliativo, mentre le imprese restano nell’incertezza più totale».

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