«Tornerò a fare il bidello» decretò l'ultima volta nel palazzo di Via Milli quando colse che la sua ricandidatura a presidente della Provincia non fosse così supportata dal suo Pdl. Del resto la sua è stata una parabola felice che l'ha portato sullo scranno più alto del suo territorio. Walter Catarra Era una persona umile, mai arrogante, sorridente seppur a volte trafitta da un ghigno amaro di chi spesso affronta le cose della politica e i suoi sensi contorti, mai lineari. Era un gentleman con quel sibilo in bocca che gli dava un tono, con gli occhiali da prelato e con lo stupore di un ragazzo che vorrebbe ancora meravigliarsi, per un bel po'. È morto ieri mattina, ha lasciato per sempre quella politica che o si fa o si subisce come amava ripetere. Aveva solo 57 anni ma un cuore ballerino l'ha tradito: ricoverato in condizioni gravissime nel reparto di cardiochirurgia del Mazzini per le complicanze di un intervento cardiaco, non è riuscito a superare la seconda notte dopo il delicato e lungo secondo intervento nel corso del quale era stato rivascolarizzato dopo un improvviso arresto cardiaco successivo. Lascia la moglie Daniela, delle figlie Federica e Francesca, e tanta gente che gli voleva bene. Già due volte sindaco di Notaresco, era stato eletto presidente della Provincia nel 2009 ed era stato in carica fino al 2014, facendosi apprezzare per mitezza d'animo, sentimento però venato da altrettanta forza caratteriale e fermezza a raggiungere gli obiettivi. Alla fine del suo mandato dichiarò di aver fatto una «buona politica ambientale, pur essendo stata una giunta di centrodestra». Il suo cruccio furono le inchieste giudiziarie su Teramo lavoro: «Si sono dette falsità» commentò. Preconizzò lo stato attuale dell'ente Provincia alla luce delle prime leggi di riordino ed uno dei suoi rimpianti furono appunto «di non aver potuto rispettare i tempi per i famosi cantonieri da porre al servizio della collettività». Sempre in quel giorno in cui mancò l'appoggio totale della politica della sua parte amò ripetere più volte: Il mio è solo un servizio al cittadino, nient'altro. «Ora mi voglio riposare, me lo merito del resto è 13 anni che faccio politica» ribadì l'ultima volta. I funerali saranno celebrati oggi, alle 16.30 nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, a Notaresco, dove sarà proclamato il lutto cittadino. Le manifestazioni di cordoglio sono state numerose: «Una perdita dolorosa, una persona che ha saputo attraversare esperienze pubbliche importanti, prima come Sindaco e poi come Presidente della Provincia, senza mai lasciarsi affascinare dalle prerogative del ruolo» ha ripetuto il presidente Renzo Di Sabatino. «Di lui ho il ricordo di un uomo buono» ha voluto scrivere il governatore, Luciano D'Alfonso. «Era un uomo perbene, una persona semplice, onesta e umile, un uomo d'altri tempi» annota l'onorevole Giulio Sottanelli. Mentre per il consigliere regionale Luciano Monticelli «La politica perde un uomo di altri tempi» e per il neo sindaco Gianguido D'Alberto Catarra è stato un uomo che ha immerso se stesso dentro la cosa pubblica con spontaneità e sincerità, senza interessi diretti e personali, con una umiltà che non è mai stata modestia. Affranto anche il consigliere Sandro Mariani (di lui ho il ricordo di un uomo semplice e disponibile, vicino alla gente e ai valori del territorio), assieme all'attuale sindaco di Notaresco, Diego Di Bonaventura.