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Pescara, 24/07/2024
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Data: 13/07/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Addio al politico mite che amava il canto. Valter Catarra, 57 anni, ex presidente della Provincia, era stato operato al cuore. Da tempo si era ritirato a vita privata

TERAMO Non ce l'ha fatta a partecipare al matrimonio della figlia Francesca. Non ce l'ha fatta a sopravvivere al complesso intervento chirurgico al cuore. La sintesi di quello che è stato Valter Catarra e di quello che ha rappresentato per la sua comunità sta tutta nelle decine e decine di messaggi di cordoglio, nel dolore che ha suscitato la sua morte. L'ex sindaco di Notaresco ed ex presidente della Provincia (dal 2009 al 2014) lunedì si era sottoposto al Mazzini a un intervento per un problema alla valvola aortica, che sembrava essere andato bene. Poi l'infarto devastante e martedì il ricovero in rianimazione cardiochirurgica, in condizioni disperate, un altro intervento e infine l'ultimo battito di quel cuore malandato, nella notte fra mercoledì e giovedì. Una morte prematura che ha colto Catarra a soli 57 anni e ancora con tante cose da fare. In primis accompagnare sua figlia all'altare, fra qualche giorno. Catarra, impiegato all'ufficio scolastico provinciale a Teramo, aveva da tempo abbandonato la politica dopo alcune inchieste da cui è stato completamente scagionato. Mite e riservato, in realtà aveva una vita personale piena di interessi. Uno per tutti, quello della musica e del canto, che condivideva con la figlia Federica. Catarra era un bravo cantante, che aveva calcato più volte il palcoscenico, anche durante la presidenza della Provincia. Si era esibito con il gruppo "Volo libero" nel quale suonava le tastiere anche lo chef Gabriele Marrangoni, scomparto anche lui un anno e mezzo fa. «Spesso ci siamo trovati sul palco insieme», racconta Fabrizio Medori, membro della band, «ricordo una volta in cui fu emozionate sentir cantare lui e la figlia Federica Geordie di De Andrè, cantautore di cui era molto appassionato. Negli ultimi anni veniva sempre a sentirci, ai concerti e alle prove, ma non ha cantato più. L'anno scorso siamo stati suoi ospiti nella casa in campagna: era una persona generosa, molto positiva. Io sono differenti idee politiche, ma posso dire che è stato anche politicamente inarrivabile, con la sua semplicità e modestia». Tantissimi i messaggi di cordoglio. Dal governatore Luciano D'Alfonso che lo definisce «un uomo buono, sempre pronto a prodigarsi per gli altri, che ha fatto della disponibilità al dialogo la propria bandiera politica ed esistenziale» al capogruppo Pd in Regione Sandro Mariani, al consigliere regionale Luciano Monticelli, la deputata Dem Stefania Pezzopane, l'ex deputato Giulio Sottanelli - per cui Catarra era «un uomo perbene, una persona semplice, onesta e umile, un uomo d'altri tempi» - al sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto, di quello di Giulianova Francesco Mastromauro e dell'Aquila Pierluigi Biondi, al presidente della Camera di commercio Gloriano Lanciotti, solo per citarne alcuni. Il suo successore in Provincia, Renzo Di Sabatino, lo ricorda come «una persona che ha saputo attraversare esperienze pubbliche importanti, prima come sindaco e poi come presidente della Provincia, senza mai lasciasi affascinare dalle prerogative del ruolo: ha sempre preferito la parte istituzionale e amministrativa a quella politica affrontando i problemi e gli ostacoli con uno spiccato senso di umanità rifuggendo gli aspetti più conflittuali e controversi che pure il mondo della politica conosce».E poi c'è il dolore della sua gente, dei tanti che lo conoscevano per i passati ruoli pubblici e nella sua vita privata. Ieri pomeriggio nella camera mortuaria al Mazzini - e non in Provincia come in occasione della morte del suo predecessore, Ernino D'Agostino - c'è stato un continuo afflusso di persone che hanno voluto porgere le condoglianze alla moglie Daniela e alla due figlie. Stamattina alle 8 la salma tornerà nel municipio di Notaresco, che aprirà al pubblico alle 9. I funerali si terranno invece oggi pomeriggio alle 16,30 nella chiesa dei Santi Pietro e Andrea, nella piazza principale del paese che osserverà il lutto cittadino.

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