L'AQUILA Il decreto terremoto verrà convertito in legge senza emendamenti. Ma la deputata Pd, Stefania Pezzopane, proverà a ripresentare in aula, martedì prossimo, tutte le proposte di modifica bocciate in commissione Ambiente. In particolare, gli interventi sulla soglia del de minimis e sull'interpretazione autentica della norma italiana, la 183 del 2011, che la fissa. Emendamenti che, secondo i 5 Stelle, non sono validi. E sarebbe questo, ad averne decretato la bocciatura. Tutto ruota intorno a un chiarimento: la soglia del recupero è da riferirsi a quella vigente al momento dell'emanazione della legge, ovvero 500mila euro, e non a quella dell'entrata in vigore della stessa, nel 2012, quando era stata abbassata a 200mila. «La conversione in legge del decreto terremoto era un banco di prova per i parlamentari abruzzesi, un passaggio atteso da categorie, sindacati e da tutto il territorio», ha detto Pezzopane in una conferenza stampa, «l'atteggiamento del governo e della maggioranza, che hanno bocciato tutti gli emendamenti, è stata imbarazzante».Ad oggi, sul tavolo, c'è solo la proroga fino al 23 settembre. Pezzopane definisce «valido il dialogo con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Giancarlo Giorgetti, finalizzato a lavorare proprio sulla norma italiana», ma non nasconde l'amarezza per la bocciatura dei 18 emendamenti a sua firma: «L'emendamento sulla restituzione delle tasse era ben fatto, ma ha avuto la stessa sorte di tutti gli altri: il governo ha blindato il decreto senza approvare nemmeno una proposta di modifica», ha detto.Il Movimento 5 Stelle, però, non la pensa così e attacca il Pd: «Sapevano che gli emendamenti non sarebbero passati». La nuova scadenza sulle tasse è stata fissata al 23 settembre, «una data vicinissima», avverte Pezzopane che martedì, in aula, riproporrà tutte le proposte di modifica bocciate: «Il governo dovrà dire chiaramente come intende muoversi, anche nei confronti dell'Europa». Ma ci sono tante altre questioni aperte, che non hanno trovato posto nel decreto terremoto, «come la proroga dei contratti a 1.000 lavoratori precari del sisma Centro Italia, in scadenza il 31 dicembre prossimo o la questione della cosiddetta doppia congruità, in sintesi i piccoli abusi che bloccano la ricostruzione. Avevo fatto una proposta che affrontava il nodo, ovviamente nel rispetto delle normative urbanistiche», ha evidenziato Pezzopane, «poi, la questione delle tasse nel cratere Centro Italia, da portare al 40 per cento, come si fece nel caso dell'Aquila e l'applicazione della misura che destina il 4 per cento dei fondi per la ricostruzione al rilancio delle attività economiche e produttive. Persino l'emendamento sulla riclassificazione degli ospedali minori è stato dichiarato inammissibile». Lunedì alle 10 è in programma un nuovo incontro in Regione, sulle tasse. Sull'argomento è intervenuto anche il capogruppo comunale di Fratelli d'Italia Giorgio De Matteis, che ha definito «importante l'incontro con Giorgetti. Le imprese avranno una boccata di ossigeno. Dobbiamo apprezzare il lodevole lavoro svolto dai rappresentanti comunali, dalle istituzioni e organizzazioni interessate e, soprattutto, dall'onorevole Luigi D'Eramo, che sta dimostrando di essere un vero punto di riferimento a Roma per il nostro territorio».