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Pescara, 24/07/2024
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Data: 18/07/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Landini (Cgil): mondo del lavoro troppo diviso, diritti non rispettati. Da Pescara l'appello per «una contrattazione inclusiva»

PESCARA «Il mondo del lavoro non è mai stato tanto diviso, fratturato, contrapposto e precario come oggi. Le persone, pur facendo lo stesso lavoro, non hanno gli stessi diritti e tutele. La precondizione per fare una contrattazione inclusiva è se noi siamo in grado di ricostruire un'unità sociale del mondo del lavoro, che vuol dire rafforzare il carattere confederale dei sindacati». Maurizio Landini, della segreteria nazionale Cgil, analizza la difficile situazione economica del Paese e si sofferma sulle sfide che attendono anche il sindacato. Lo fa da Pescara, dove ha partecipato all'evento "Contrattare per includere", promosso dalla Cgil Abruzzo. All'auditorium Petruzzi, tra gli altri, il segretario regionale del sindacato, Sandro Del Fattore, i componenti della segreteria regionale della Cgil, Carmine Ranieri e Rita Innocenzi, che ha diretto e organizzato l'evento, e il vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli. Un format snello e dinamico, con testimonianze dirette di lavoratrici e lavoratori che raccontano esperienze e difficoltà. Sala strapiena e tante le persone rimaste in piedi. Del Fattore, nel tracciare il quadro della situazione abruzzese, si sofferma su «alcuni aspetti che ci preoccupano molto. In Abruzzo», dice, «ci sono alcune grandi aziende che sono sui mercati internazionali e riescono a esportare e c'è una realtà fatta di piccole e medie imprese che producono per il mercato interno e sono in una condizione di grande difficoltà». A questo si aggiunge il fatto che «quel poco di occupazione che si crea è a termine, precaria». Poi il segretario si sofferma sulle «inadempienze gravi» della politica abruzzese, come la battuta d'arresto registrata dal Patto per lo Sviluppo, e rivendica «una svolta, perché teniamo al lavoro e allo sviluppo di questa regione». Dal canto suo, Lolli sottolinea che «dal fondo di paura e certezza in cui ci troviamo dobbiamo capire che al centro di tutto deve esserci il lavoro, perché è il lavoro che consente di costruire un progetto di vita». Nel suo intervento conclusivo Landini invita il sindacato a una riflessione sulla necessità di cambiamento per «recuperare rappresentatività e ricomporre l'unità del mondo del lavoro».

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