ROMA È stata raggiunta, a quanto si apprende da fonti di maggioranza, l'intesa tra M5S e Lega sulle principali modifiche da apportare al decreto dignità. Via libera quindi all'ampliamento dell'utilizzo dei voucher in agricoltura e per i settori del turismo e, probabilmente, anche degli enti locali. In arrivo anche, come annunciato dal ministro Luigi Di Maio, incentivi alle trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti stabili, con un meccanismo che restituirà alle imprese i costi aggiuntivi (0,5%) dei rinnovi.
I NODI
Era questo uno dei principali nodi da sciogliere dopo la presentazione del decreto legge, che aveva visto le due formazioni di maggioranza non perfettamente allineate: in favore di una dura stretta contro le forme di lavoro ritenute precarie il M5S, più sensibile alle ragioni delle imprese e a quelle della flessibilità la Lega. Il compromesso sui voucher rappresenta la mediazione perché questa modalità lavorativa viene reintrodotta ma solo limitatamente a settori ben definiti, nei quali le esigenze di flessibilità sono più sentite. Inoltre la maggioranza si impegna a rafforzare i controlli nei confronti di possibili utilizzi illegittimi dello strumento. I voucher fino al 2017 venivano utilizzati praticamente senza limitazioni in tutti i settori economici, ma il loro impiego è venuto meno per un decreto del governo Gentiloni, che puntava essenzialmente ad evitare il referendum abrogativo indetto dalla Cgil.
GLI EMENDAMENTI
Non sarà questo però l'unico tema di discussione durante l'esame parlamentare del disegno di legge di conversione: sono stati infatti presentati circa un migliaio di emendamenti nelle commissioni Finanze e Lavoro. I lavori inizieranno lunedì prossimo. Si parte con il vaglio delle ammissibilità. Lo ha deciso l'ufficio di Presidenza delle Commissioni stabilendo anche che il voto sugli emendamenti partirà da martedì 24 luglio. Il testo è atteso in aula il 26 luglio. I tempi per l'esame sono comunque piuttosto stretti considerando anche la pausa estiva.