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Pescara, 24/11/2024
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Data: 21/07/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Cgil in piazza per la sanità pubblica (l'articolo in pdf)

Centinaia di pensionati aderenti allo Spi-Cgil provenienti da tutta la provincia di Pescara si ritroveranno mercoledì 25 alle 9,30 sotto la sede pescarese della Regione Abruzzo, in viale Bovio, per una manifestazione pubblica di protesta volta a denunciare il ridimensionamento del sistema socio-sanitario pubblico a favore di quello privato. Eloquente lo slogan che accompagnerà il sit-in La salute è un diritto di tutti non un affare per pochi, come spiegato ieri in conferenza stampa.
«Vogliamo portare in piazza - premette Paolo Castellucci, segretario provinciale dello Spi-Cgil - le sollecitazioni, il disagio e la rabbia che abbiamo raccolto fra i nostri aderenti, nell'ambito delle assemblee che abbiamo svolto sul territorio, che hanno subito una riduzione di servizi e prestazioni sanitarie. Ciò dimostra anche il fallimento del piano di riorganizzazione socio-sanitaria della Regione Abruzzo, con i declassamenti e la chiusura di alcuni ospedali a cui, parallelamente, avrebbe dovuto seguire lo sviluppo della medicina territoriale». Invece, i sindacalisti dello Spi-Cgil Pescara hanno riscontrato come la sanità pubblica affronti le proprie criticità semplicemente affidandosi ai servizi del privato. Tutto ciò, hanno rimarcato, incide negativamente sulle tasche e sulla salute dei cittadini abruzzesi.
RINUNCIA ALLE CURE «Secondo una recente statistica - sottolinea ancora lo stesso Castellucci - in Abruzzo il 25% dei pazienti rinuncia alle cure a causa dei costi troppo alti. Per una patologia come l'Alzheimer, che nella nostra regione fa registrare un tasso di mortalità di 3,6 punti più alto della media nazionale (30,9 contro 27,3), nel pescarese non c'è un centro pubblico che si occupi del fenomeno, escludendo il Centro di riabilitazione di San Valentino attivo sulla carta ma dove opera un solo medico, e bisogna dunque affidarsi ai privati».
A Pescara c'è poi il problema delle liste d'attesa, per poter usufruire delle prestazioni sanitarie, che la Asl ha scelto di risolvere in sinergia con le strutture private: «La riorganizzazione sanitaria - accusa il segretario provinciale dello Spi-Cgil - ha prodotto un risparmio economico sacrificando gli utenti e il direttore generale Armando Mancini non può dirci che il problema si risolve dando più soldi ai privati. Ovvero 550 mila euro per smaltire le code da qui a fine anno». Ma il manager della Asl pescarese difende l'iniziativa: «È una polemica ideologica - replica Mancini -. Abbiamo acquistato quattro nuove tac, due a Pescara, una a Penne e una a Popoli, più una risonanza magnetica per Popoli, per avere una maggiore produttività in futuro. Ma prima dobbiamo eliminare le code con quest'azione straordinaria, visto che le migliaia d'esami in lista non potremo mai eseguirli solo nelle strutture pubbliche».

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