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Pescara, 24/11/2024
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Data: 23/07/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Abruzzo verso le regionali - I 5 Stelle alla Lega: non facciamo accordi. In tre giorni si decide (quasi) tutto: da Grasso relatore sul caso D'Alfonso, al vertice di Forza Italia e le regionarie M5s

PESCARA Saranno tre giorni molto caldi la politica estiva regionale. A cominciare da oggi, fino a mercoledì, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Pd accenderanno i motori per le prossime elezioni regionali. Il partito di Berlusconi terrà il primo incontro nel pomeriggio per definire il nome del candidato presidente. Sempre oggi, alle 12,30, si tiene, al tribunale dell'Aquila, l'udienza sull'incompatibilità di Luciano D'Alfonso per la doppia carica di senatore e governatore. La causa parte da una denuncia dei 5 Stelle. Domani invece si chiude il termine della prima fase delle regionarie pentastellate: sono attesi almeno 300 curricula di aspiranti governatori d'Abruzzo per il movimento di Luigi Di Maio. Infine mercoledì si insedia al Senato la giunta per le incompatibilità che dovrà sciogliere il nodo del doppio ruolo di D'Alfonso. La notizia è che a ricoprire il ruolo di relatore, per definire il caso, sarà Pietro Grasso, presidente emerito del Senato, su indicazione del neo eletto presidente della giunta, Maurizio Gasparri. Ma andiamo per ordine.
IN TRIBUNALE. I giudici dell'Aquila oggi potrebbero anticipare la decisione della giunta del Senato. Ma da parte della difesa del governatore-senatore D'Alfonso viene sostenuto che il ricorso dei pentastellati alla magistratura ordinaria si risolverà con nulla di fatto. Staremo a vedere.
NON TUTTI. La riunione di Forza Italia, voluta dal coordinatore regionale Nazario Pagano, è invece il primo passo interno partito per individuare il candidato governatore. Ai sei nomi già svelati tempo fa, tra cui spiccano i teatini Mauro Febbo, consigliere regionale forzista, e Umberto Di Primio, sindaco al secondo mandato, se ne aggiungono altri due top secret pescati dalla società civile. Ma a questa prima riunione non sono stati invitati tutti gli attori, o aspiranti tali, degli azzurri abruzzese. Ed è un'indiscrezione significativa. Il prossimo passo, pianificato da Pagano, sarà quello di riaprire il colloquio con gli alleati, o presunti tali, della Lega rappresentata in Abruzzo dal parlamentare Giuseppe Bellachioma. Quella Lega che, pochi giorni fa, attraverso il suo leader Matteo Salvini, intervenuto a Silvi, ha lanciato un chiaro messaggio di alleanza al Movimento 5 Stelle. Un messaggio che però i pentastellati hanno di fatto già rimandato al mittente, rifiutando ogni tipo di accordo preelettorale con il lancio delle regionarie.
ENTRO LUGLIO. Da fonti interne al movimento si viene a sapere che il nome del candidato presidente alla successione di D'Alfonso sarà scelto entro la fine di luglio. Ma dei 300 curricula, una parte sarà scremata dal capo politico del movimento, cioè Di Maio. Il resto quindi sarà sottoposto a votazione sulla piattaforma Rousseau, mezzo chiave della democrazia dell'algoritmo dei 5 Stelle.
CI PENSA GRASSO. E arriviamo a mercoledì quando la giunta per le incompatibilità del Senato deciderà i criteri con cui procedere per l'esame dei casi tra cui spicca quello di D'Alfonso affidato all'ex magistrato ed esponente di Leu, Grasso. Ma i ben informati ritengono che l'iter sia ancora lungo e oltrepasserà il termine dell'8 agosto quando anche il parlamento andrà in ferie.
OCCHIO AL CIVISMO. In questo caso gli schieramenti principali sono due. Il primo fa riferimento ai consiglieri regionali Andrea Gerosolimo e Donato Di Matteo e ha già fissato per metà di settembre l'assemblea pubblica in cui nominerà il presidente di questa fetta di civismo abruzzese che, a detta dei responsabili, avrebbe un peso notevole, nel panorama politico regionale, del 12/13 percento.Sull'altro fronte troviamo le liste guidate da Gianluca Zelli che sembra scommettere sulla figura dell'ex deputato forzista Fabrizio Di Stefano. Sia l'una sia l'altra faccia del civismo abruzzese ambisce a diventare un ago della bilancia.
DECIDE ROMA. Un ultimo appunto sul centrodestra in cui Pagano punta all'unità della coalizione ma dall'altra parte si pensa a duplicare ciò che è avvenuto a livello nazionale. Una cosa è certa, se l'accordo tra Forza Italia e Lega non ci sarà, entrerà sicuramente in scena la politica romana che, per la legge non scritta della compensazioni tra le quattro regioni italiane chiamate al voto, deciderà il nome dell'aspirante dopo-D'Alfonso.

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