I pedoni e i ciclisti o le automobili: chi deve fermarsi agli incroci delle vie che si intrecciano con la strada parco? Ad eccezione di via Cadorna, dove è visibile un cartello di stop che dovrebbe essere rispettato da chi procede lungo la strada parco, in nessun’altra intersezione esiste una segnaletica che possa indicare ai cittadini cosa fare e come comportarsi nei tanti crocevia che attraversano il corridoio verde tra Montesilvano e Pescara. Il codice della strada viene regolarmente violato in questi attraversamenti che diventano pericolosi perché non esiste una segnaletica verticale che dia le giuste indicazioni. Ci sono tanti semafori spenti e una piattaforma rialzata sull’asfalto, realizzata con mattonelle che col tempo si sono deformate creando avvallamenti che mettono a dura prova le sospensioni delle auto, i piedi e la schiena dei ciclisti che sobbalzano ad ogni buca. Piattaforme sgarrupate, come quelle di via Milite Ignoto e via Ruggero Settimo, davanti alle quali i cittadini si interrogano prima di attraversare dall’altra parte. Costretti ad usare il buon senso per non essere travolti dalle automobili che il più delle volte procedono come siluri. «Sarei morta mille volte se ogni volta non mi fermassi ad attendere il passaggio delle macchine prima di attraversare », dice Marina Lamperini, insegnante, mentre procede in bici all’incrocio con via Cadorna, «non c’è alcun segnale, per cui il torto è sempre dei pedoni o dei ciclisti ai quali gli automobilisti che vanno in velocità non perdonano nulla e strombazzano se provi a passare il confine ». «Ormai ci stiamo abituando a stare attenti, ma in genere si deve fermare l’auto» è il commento di Gualtiero Tisselli, milanese con casa vacanze a Pescara. In Via Cavour, alle 14 di ieri, una ragazza in bici ha avuto un attimo di indecisione nell’attraversamento del tratto rialzato. Ha corso il rischio di essere investita se non fosse stato per la cautela dell’automobilista che procedeva su una vettura bianca in direzione piazza Duca, proveniente da viale Kennedy, che ha rallentato nel momento in cui l’ha avvistata. Nello stesso momento un’altra ciclista ha imboccato, dalla strada parco, il senso vietato di via Cavour verso il mare. Angelo Capodicasa e la moglie procedono verso il centro. Lei va spedita, lui rallenta, si ferma e la guarda allontanarsi: «Glielo dico sempre di andare piano agli incroci».