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Data: 24/07/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Dragaggio, Giampieri ora accelera. L'odissea del Porto

ORTONA Dragaggio del porto, qualcosa si muove: il presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Rodolfo Giampieri, terrà a giorni una riunione con tutti i soggetti coinvolti nell'iter procedurale dell'escavazione del bacino ortonese. «Occorre procedere celermente per concludere al più presto l'iter» commenta Enzo Del Vecchio, rappresentante della Regione Abruzzo nel Comitato di gestione dell'Adsp.
Dopo una battaglia legale durata due anni e mezzo, che ha frenato l'avvio dei lavori, i giudici del Consiglio di Stato lo scorso 12 aprile hanno riassegnato i lavori per rendere più profondi i fondali del bacino portuale di Ortona alla società vincitrice della gara d'appalto, il raggruppamento temporaneo d'imprese La Dragaggi srl. Ribaltata, dunque, la decisione del Tar Abruzzo che aveva invece dato il via libera alla seconda classificata, la Nuova Co.Ed.Mar. Un rovesciamento che impone di far riavviare da zero in Regione il percorso amministrativo per ottenere tutte le autorizzazioni sul progetto di dragaggio: quello della Dragaggi è infatti molto diverso da quello dell'altra ditta. Quale primo passo dovrà essere presentato un nuovo studio dell'Arta sulla caratterizzazione delle sabbie: «La caratterizzazione eseguita nel 2015 non ha più validità - spiega Del Vecchio - e adesso occorre capire e verificare quali analisi possano essere ritenute valide e quali invece debbano essere ripetute».
TAVOLO URGENTE
L'autorità portuale è intenzionata a far dragare al più presto il bacino: «Ho sentito il presidente - aggiunge Del Vecchio -, l'intento è quello di convocare, forse già in settimana, un incontro con tutti i soggetti che hanno un ruolo nell'iter: Arta, Arap, Servizio rifiuti e Comune di Ortona. Al tavolo si dovrà capire come agire per sciogliere i nodi burocratici e portare a termine i lavori». Preme anche il sindaco di Ortona, Leo Castiglione: «L'atteggiamento dell'amministrazione comunale è stato di estrema prudenza e visto l'andamento della vicenda giudiziaria dell'appalto, si è rivelato il più appropriato. Una decisione affrettata come la firma del contratto alla seconda ditta aggiudicataria, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, avrebbe causato gravi conseguenze per l'ente che avrebbe dovuto risarcire una pesante penale. Ora premiamo affinché l'iter procedurale si concluda presto».

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