LANCIANO Ieri si sono fermati anche i motori della Sevel di Val di Sangro, in segno di lutto per la morte di Sergio Marchionne, abruzzese di Chieti, fino a qualche giorno fa al vertice del colosso mondiale Fca (Fiat Chrysler Autotomobiles). Le attività produttive della Sevel, il più grande stabilimento d'Europa di veicoli commerciali leggeri, il famoso furgone Ducato, sono state fermate sul secondo turno dalle 14.30 alle 14.45 e sul terzo turno dalle 0.30 alle 0.45. In un'atmosfera pressoché irreale, dominata più dai silenzi che dalle parole e dai commenti, lo stabilimento del Sangro, 6.500 dipendenti diretti, altrettanti impiegati nell'indotto, poco meno di 300mila furgoni prodotti all'anno, il 22% del Pil dell'intera regione Abruzzo, in continua espansione, tanto da meritarsi l'appellativo di fabbrica dei record, ha salutato così la fine dell'era Marchionne. «L'uomo dice il segretario provinciale della Uilm Nicola Manzi - che ha preso la Fiat quando sembrava che non restasse da far altro che portare i libri contabili in Tribunale e l'ha imposta ai massimi livelli dell'industria automobilistica mondiale».
«Piango uno figli migliori d'Abruzzo dice il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso -, ho pregato con tutta la mia forza di credente che Sergio Marchionne potesse superare la sfida più importante della sua vita. Dio ha voluto diversamente». E aggiunge: «Posso testimoniare direttamente il suo interesse per una delle opere-faro messe in campo dall'amministrazione che presiedo grazie al Masterplan: il completamento della Fondovalle Sangro, l'autostrada senza pedaggio che unirà l'Adriatico al Tirreno. Fu proprio lui a chiedermi di realizzare questa infrastruttura per facilitare la movimentazione dei mezzi che transitano nell'area industriale della Val di Sangro».
Anche il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio esprime il suo cordoglio «per la scomparsa di Sergio Marchionne, illustre e orgoglioso rappresentante della comunità abruzzese che tanto lustro ha dato alla nostra regione, diventando negli anni uno straordinario interprete nel suo settore». Il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, si unisce al cordoglio per la scomparsa di Sergio Marchionne e rappresenta alla famiglia «la vicinanza anche dell'Amministrazione comunale di Pescara e della Città, perché perdiamo tutti un uomo di grande valore». La Confartigianato Abruzzo ricorda «il manager di levatura globale che ha difeso le aziende della nostra regione». Tante altre testimonianze arrivano dal mondo delle imprese, del sindacato e delle associazioni. Non mancano interventi fuori dal coro come quello della Cgil, che riconosce a Marchionne «l'indubbio merito di aver salvato un'azienda morente, da uomo di grande intelligenza e capacità manageriale, che però non ha saputo né voluto indirizzare l'azienda al dialogo e alla collaborazione con una parte importante dei lavoratori italiani, praticando la divisione sindacale». La Cgil, come noto, non ha firmato nuovo contratto Fiat dopo l'uscita, nel 2012, del Gruppo torinese dalla Confindustria.