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Data: 26/07/2018
Testata giornalistica: Il Centro
A24 E A25» faccia a faccia con il ministro. I sindaci tornano a Roma contro il caro-pedaggi. La richiesta a Toninelli: rivedere la convenzione e sospendere gli aumenti «Altrimenti sarà lotta dura». Il nuovo incontro è fissato per il 30 luglio alle 16

AVEZZANO Convenzione «capestro da rivedere per A24 e A25», con «sospensione immediata del maxi aumento scattato il 1° gennaio» e apertura del tavolo istituzionale per riscrivere le regole, altrimenti «sarà lotta dura». La linea dei sindaci dell'Abruzzo e del Lazio, in vista del nuovo faccia a faccia col Ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, (assente all'ultimo summit, dove è stato rappresentato dal sottosegretario Daniele Dell'Orto) fissato per il 30 luglio alle 16 a Roma, è tracciata. E stavolta la delegazione composta da Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli, Rinaldo Seca, primo cittadino di Castelli, Alfonsino Scamolla, consigliere Provincia di L'Aquila, Beniamino Pandolfi, sindaco di Colle di Tora (Rieti), Luigino Testi e Luciano Romanzi (presidenti IX e X Comunità montana Lazio) non contempla un nuovo viaggio a vuoto su quell'autostrada dal pedaggio record, anche se l'impegno di mettere le carte sul tavolo entro la fine di luglio è stato rispettato.«"Il tempo sta per scadere», afferma il sindaco Nazzarro, «nel nuovo incontro al Ministero attendiamo risposte immediate, oppure si ricomincia la lotta contro un salasso ingiustificato e inaccettabile». Qual è la prima risposta attesa dal Ministero? «La sospensione immediata degli aumenti scattati il 1° gennaio, anche se sono passati sette mesi, e la documentazione relativa a tutta la questione, con avvio del tavolo istituzionale aperto alla presenza degli amministratori locali, per ridefinire i criteri di determinazione delle tariffe; de-classificare il tratto urbano dalla barriera di Roma Est fino alla tangenziale (per eliminare la disparità di pagamento del pedaggio) e dei tratti classificati impropriamente montani in non montani». Insomma, è tempo di riavvolgere quel filo che per anni ha costretto tutti gli utenti dell'A24/25, abruzzesi in testa, a subire il peso di una convenzione per la quale ogni euro di pedaggio è andato a rimpinguare le casse dello Stato, in prevalenza dell'Anas, per 57 centesimi (molto più della media nazionale attorno al 30%). Il resto dell'incasso (43%) resta alla società concessionaria, Strada dei Parchi, per le spese di gestione e gli investimenti. «È tempo di dire basta», conclude Nazzarro, «a un sistema iniquo e penalizzante per i trasporti, il turismo, le imprese e, non ultimo, di chi, e sono in tanti, ogni giorno è costretto ad andare a Roma e viceversa per problemi di salute. Ora la misura è colma». La partita, comunque, si gioca sul Def (documento economico e finanziario) in corso di revisione al Ministero. Qui il governo del premier Conte può incidere per riequilibrare le tariffe dell'A24/25 e togliere le mani in tasca agli abruzzesi.

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