Niente anatra zoppa in Consiglio comunale. Il Tar ha giudicato inammissibile il ricorso del centro sinistra. A fare la differenza sono stati i 400 voti del seggio 41 che non erano stati attribuiti per un mero errore materiale come rileva il Tar Abruzzo nella sentenza pubblicata ieri mattina. I giudici seguendo un principio di verità giuridica hanno acquisito il verbale del seggio fantasma, decidendo correggere l'errore e attribuendo d'ufficio i voti persi. Conseguentemente i voti da recuperare per il centrosinistra sono saliti da 41 a 231. Di qui la decisione dei giudici del Tar di giudicare il ricorso proposto inammissibile per carenza di interesse. Se i ricorrenti non avessero avuto l'inghippo del seggio 41 avrebbero ottenuto ragione visto che il verificatore era riuscito a recuperare una cinquantina di voti in base al riconteggio delle 11 sezioni oggetto del ricorso, contro i 41 sufficienti per superare il totale del 50% più uno.
A questo punto si attende la contromossa del centrosinistra, non è da escludere un appello al consiglio di Stato. Contestato ad esempio che il seggio 41 non fosse oggetto del ricorso e che per tale ragione il Tar non avrebbe dovuto acquisirne il verbale, considerato peraltro che la controparte non ha proposto il ricorso incidentale. In relazione al seggio 41 nella sentenza i giudici del Tar sottolineano che «non si è trattato di un falso, ma di un mero errore materiale di trascrizione del dato numerico da parte dell'ufficiale verbalizzante di sezione. Un lapsus calami comprovato da quanto attestato nel riepilogo in cui si attesta in numero 411 i voti validi per i candidati alla carica di sindaco; tale errore materiale ha comportato, di riflesso, l'erroneità del dato trascritto dall'Ufficio Centrale Elettorale nella compilazione del modello e quindi nel verbale contenente l'atto di proclamazione degli eletti».
Ancora il Tar precisa che non è precluso «allo stesso lo jus corrigendi, ovvero la rettifica, di meri errori materiali commessi dalle Sezioni, evincibili da altri dati contrastanti riportati nei verbali e sulla base delle tabelle di scrutinio». «Il ricorso deve essere dunque dichiarato inammissibile per mancanza di interesse ad agire, dal momento che anche un ipotetico accoglimento delle censure dedotte non sarebbe idoneo ad influire sui risultati elettorali e quindi non arrecherebbe alla parte ricorrente (né, per il suo tramite, all'intera collettività) alcuna concreta utilità». Tira un sospiro di sollievo il sindaco Pierluigi Biondi: «Ho sempre avuto fiducia nella magistratura ha commentato del resto era chiara la volontà degli elettori in relazione al seggio 41. Ho affrontato questa fase con estrema serenità. Devo fare i complimenti al collegio difensivo». La sentenza contribuirà di certo a smorzare la recente tensione in maggioranza: «Ammetto che c'è un certo nervosismo ha ammesso il sindaco ci scontriamo con i ritardi accumulati e ci siamo trovati in ansia da prestazione». «Per ora nessun rimpasto di giunta ha concluso Biondi dobbiamo solo concordare una lista delle priorità e ragionare per obiettivi».