PESCARA È un patto stretto da dodici apostoli, alle 19.30 di sabato scorso, in un luogo di Pescara che doveva restare segreto, ma non è una sacrestia.L'obiettivo che il centrodestra abruzzese ha raggiunto negli uffici della holding di Antonio Martino, responsabile regionale per l'organizzazione degli azzurri, può far paura al centrosinistra e al Movimento 5 Stelle. Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia infatti correranno unite alle prossime elezioni regionali; le liste civiche sono state invitate a passare dalla loro, e Roma avvertita: nessun commissariamento per la scelta del candidato presidente perché, in Abruzzo, il centrodestra sa decidere da solo.Sono i punti fermi piazzati dal vertice a dodici che ha cambiato lo scenario politico abruzzese, ricucendo lo strappo in una coalizione che punta a un "effetto Molise". Il vertice è stato voluto da Forza Italia, Nazario Pagano e Martino, tant'è che si è svolto in un luogo familiare a uno dei due, ed ha trovato l'avallo del leader abruzzese della Lega, Giuseppe Bellachioma, sulle note della canzone "Scurdámmoce 'o ppassato".È il padrone di casa, Martino, a superare gli schemi formali di un comunicato stampa, rivelando tutto sul summit: scopo e decisioni prese.Allora, onorevole Martino, il sarto ha ricucito tutti gli strappi?«Sì, la coalizione è unita».E sulla scelta del nome del candidato presidente c'è già un accordo?«Sarà il migliore delle liste di Forza Italia, Fratelli D'Italia e Lega. Massima libertà».Cioè a Forza Italia va bene anche un candidato che proviene dal mondo leghista?«Nessuna preclusione».Potrà essere anche qualcuno della società civile?«Esatto, un volto nuovo e magari giovane».Ci sono personaggi che si stanno accreditando, tra questi l'imprenditore Paolo Primavera.«Paolo è un'ottima persona, non penso però che possa essere la sintesi, ma questa è la mia opinione».E se dovesse prevalere la regola della compensazione? Cioè che la decisione sarà presa a Roma?«Se noi portiamo un nome condiviso a Roma non accadrà. La nostra forza è che sui temi la vediamo alla stessa maniera e non può essere un nome a dividere il centrodestra che ha ritrovato l'unità».È disposto anche a stringere la mano a Fabrizio Di Stefano?«Gliela stringo anche adesso, non ho nessun problema a farlo. Ma lui in questo momento è un ex deputato di Forza Italia che non si è ancora ritesserato. Ha iniziato un percorso a titolo personale che è legittimo ma, se vuole operare per il cambiamento, deve sapere che il tipo di ruolo si decide insieme».Passiamo alle liste civiche: due blocchi proiettati più verso il centrodestra che il centrosinistra. «Nella riforma elettorale l'asticella sale al 4% per chi sta dentro la coalizione, e all'8 per chi resta fuori. Da soli sarebbe quindi una battaglia di testimonianza. Ma chi pensa che con le civiche si possa ricattare fa un conto sbagliato».È un invito o un consiglio?«No, è un consiglio, perché sembrerebbe una minaccia. Voglio invece dire che va fatta una distinzione tra chi è civico da una vita e chi, non avendo avuto spazio dentro i partiti di provenienza, si mette dietro il cartello delle civiche per poter pensare di dire la sua. Il civismo vero è quello di chi non ha mai fatto politica e si impegna nell'associazionismo. Mi sembrano stravaganti alcuni esponenti del civismo attuale ma, nonostante tutto, c'è posto anche per loro».Se dovesse titolare, scriverebbe il centrodestra si riunisce per sfidare il M5S o il centrosinistra?«Tutti e due sono avversari temibili. Il Pd non è una forza morta. Mentre il M5s abruzzese è molto particolare, poco governativo, più di opposizione e vicino ai concetti di Fico, ma con percentuali ancora importanti».Qual è il prossimo appuntamento?«Lavoreremo sui programmi per metterli insieme».Diventa però sempre più probabile che si voterà nel 2019.«Sì, mercoledì ci sarà la Giunta del Senato per l'incompatibilità di D'Alfonso. Ma basta un nulla per farla rinviare». Pagano dice che ci sono almeno due nomi della società civile da candidare come governatore del centrodestra, dopo che il terzo, Gabriele Gravina, ha detto no. Può rivelarceli?«Di persone che hanno un altissimo standing professionale e che sono interessate al progetto del centrodestra ce ne sono molte di più. E la notizia che andremo uniti crea un appeal ancor maggiore. Sarà un volto nuovo appoggiato da una comunità vasta. Da soli non si va da nessuna parte».Alla riunione c'erano per Forza Italia Pagano, Martino, Lorenzo Sospiri ed Emilio Iampieri; per la Lega, oltre a Bellachioma, Luigi D'Eramo, Gianfranco Giuliante e Piero Fioretti; infine per Fratelli d'Italia: Etel Sigismondi, Guerino Testa e Mauro Tirabassi, mentre ha dato forfait Giandonato Morra. Ai dodici apostoli non resta che scegliere il proprio Messia.