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Data: 31/07/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Arrivano i nuovi vertici delle Ferrovie. Le scelte del ministro Toninelli: Battisti nominato Ad e Castelli presidente. «Esperienza, efficienza ed etica insieme»

ROMA«Esperienza, efficienza ed etica». Sono le tre «E» scelte dal ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, per annunciare con un post su Facebook il cambio della guardia ai vertici di Ferrovie dello Stato, dove arrivano quelli che definisce due «eccellenti manager interni»: si tratta di Gianfranco Battisti nel ruolo di amministratore delegato e di Gianluigi Vittorio Castelli come presidente. Dopo quella della Rai, dove per altro il presidente designato Marcello Foa può dirsi tutt'altro che certo della nomina, si sblocca quindi anche la partita di Fs, al termine di un violento braccio di ferro tra lo stesso Toninelli e il board decaduto. I nuovi dirigenti sono stati scelti dall'assemblea all'interno dell'azienda: Castelli, esperto di informatica, ricopriva fino a oggi il ruolo di il ruolo di direttore Centrale Innovazione e Sistemi Informativi e aveva da poco tenuto a battesimo, come amministratore delegato, la nuova start up del Gruppo, Nugo, per la mobilità integrata. Battisti, nel gruppo dal 1998, era invece stato nominato amministratore delegato di Fs Sistemi Urbani da poco più di un anno, dopo aver passato un lungo periodo alla guida della divisione Passeggeri nazionale e internazionale e dell'Alta Velocità di Trenitalia.Manager cresciuti in Ferrovie, insomma, che, ha affermato ancora Toninelli, «a differenza di qualche loro predecessore, conoscono benissimo la struttura e sanno come far marciare i treni», «alla faccia di chi ci accusava di voler occupare delle poltrone». L'obiettivo è infatti certamente «far viaggiare al meglio Le Frecce, ma soprattutto potenziare il trasporto su ferro regionale, in primis per dare sicurezza e comfort ai pendolari che ogni mattina scelgono per muoversi un mezzo pulito e condiviso come il treno. Una scelta che deve smettere di essere di coraggio e deve diventare di normalità». Certo è, però, che oltre a questo il nuovo management dovrà gestire due partite di non poco conto: la vicenda Tav e la marcia indietro annunciata sulla fusione con l'Anas. Insieme a Castelli e Battisti è stato rinnovato tutto il cda, con gli ingressi di Flavio Nogara, Andrea Mentasti, Cristina Pronello, Francesca Moraci e Wanda Ternau. Per le ultime due, in realtà, si tratta di un ritorno: Moraci e Ternau facevano infatti parte del cda decaduto, dal quale si erano dimesse la scorsa settimana in disaccordo, ha spiegato Toninelli, con «la scelta del precedente board di non applicare la clausola etica per l'Ad decaduto». Una presa di posizione che, evidentemente, è piaciuta al nuovo governo, convinto che meritassero un'altra occasione. Con l'assemblea e la nomina del nuovo cda si conclude dunque il triennio targato Ghezzi-Mazzoncini che, come si legge in una nota dell'azienda in cui i vertici, ormai ex, rivendicano quanto fatto, «ha visto i migliori risultati di bilancio mai registrati nella storia delle Ferrovie dello Stato Italiane, con la massima attenzione data alla cura dei clienti».

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