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Data: 31/07/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Aumento dei pedaggi i sindaci tornano sul piede di guerra

PESCARA Un decreto legge del governo, o un emendamento al Def (Documento di economia e finanza) attualmente in fase di elaborazione, per tamponare attraverso risorse adeguate l'aumento dei pedaggi autostradali della A24 e A25, ritenuto ormai insostenibile per l'utenza abruzzese e del Lazio. Una misura da accompagnare con l'aggiornamento del Piano economico finanziario legato alla concessione delle due autostrade. E' possibile che si vada in questa direzione dopo l'incontro di ieri a Roma con il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Danilo Toninelli. Ma per i sindaci non basta. Loro volevano risposte immediate. Per questo torneranno a protestare il 6 agosto, a Carsoli. La delegazione abruzzese era guidata dal sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro; dal sindaco di Castelli, Rinaldo Seca e da Alfonsino Scamolla, consigliere provinciale a L'Aquila. Altri tre amministratori locali sono stati ricevuti in rappresentanza della zona Nord Est laziale, in particolare quella del Reatino che vive con la stessa angoscia del territorio abruzzese la questione del caro pedaggi, che interessa soprattutto i pendolari oltre a penalizzare le imprese di trasporto nella più importante arteria di collegamento tra il Tirreno e l'Adriatico. L'ultimo aumento sui ticket autostradali, scattato il primo gennaio scorso, è stato del 13%. Una vertenza che ha mobilitato un centinaio di sindaci tra il Lazio e L'Abruzzo, molti dei quali si sono presentati ieri sotto la sede del Mit indossando la fascia tricolore, mentre la delegazione di sei amministratori era a colloquio con il ministro. Un precedente incontro per mettere a fuoco i punti della vertenza si era svolto a Roma il 5 luglio scorso. Le richieste poste sul tavolo del ministero vanno dall'azzeramento dell'ultimo aumento sui pedaggi, alla revisione dell'atto di concessione siglato a suo tempo con la società Strada dei parchi. Un carteggio che i sindaci hanno più volte richiesto ottenendo sempre il diniego, sia dalla società del gruppo Toto che dal ministero, sino al punto da avere intrapreso un'azione legale per venirne a capo, anche se recentemente è arrivata un'apertura proprio dal Mit e dalla stessa concessionaria in questa direzione. All'incontro di ieri non è stato però convocato nessuno rappresentante di Strada dei parchi, che si è sempre difesa sul caro pedaggi ricordando che la decisione sugli aumenti spetta sempre al ministero e che il 57% degli incassi va comunque allo Stato, che poi gira gran parte di questi soldi all'Anas. Alla concessionaria restano dunque 43 centesimi per ogni euro incassato ai caselli, buona parte dei quali destinati alle opere di manutenzione. Un'altra contestazione fatta dalla delegazione di sindaci riguarda proprio questo aspetto: considerare la A24 e la A25 un'autostrada di montagna, come fa la concessionaria, è ritenuto un alibi per giustificare il progressivo aumento dei pedaggi fatti scattare ogni anno la notte di San Silvestro. La mobilitazione dei sindaci però non si ferma, in attesa delle prossime mosse del governo. Uno degli scogli da superare è quello dell'Anas, la vecchia concessionaria delle due autostrade, che continua ad incassare gran parte della quota canone. Anche qui si attende che il Mit faccia le sue mosse.

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