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Data: 03/08/2018
Testata giornalistica: Mapero'
Incompatibile col trucco

E alla fine a quanto pare, l’estate se la farà ancora in sella a due poltrone. Nonostante la decisione della giunta per le elezioni del Senato che ieri ha dato tre giorni di tempo a Luciano D’Alfonso, tre giorni per presentare le sue dimissioni da governatore, la via di fuga l’hanno trovata. Un compromesso. E l’hanno trovata, a quanto pare, proprio dentro la Giunta per le elezioni: una specie di patto reso possibile dall’astensione dei senatori Pd, tra i quali Bonifazi, il segretario amministrativo dei Democratici.

Lo rivela Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia: visto che la decisione della giunta è stata presa a maggioranza, Dalfy potrà ancora scantonare e arrivare a settembre.

“Questa decisione doveva essere solamente una presa d’atto, ma il Pd si è astenuto – commenta Marsilio – rimandando di fatto la risoluzione e allungando, di conseguenza, i tempi per le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale d’Abruzzo. Il Pd – sottolinea – continua a tutelare Luciano D’Alfonso, lasciandogli fare il Senatore ed il Presidente di Regione, pur essendo di fatto incompatibile. Pur di allungare la data delle elezioni regionali abruzzesi, per trovare una quadra che il centrosinistra non ha più, il Pd gioca sulla pelle dei cittadini. L’astensione del Pd – ribadisce in conclusione – ha sostanzialmente allungato i tempi della decadenza di D’Alfonso, visto che sicuramente ad agosto la Giunta per le elezioni non verrà convocata”.

Di questo “sicuramente”, il presidente della Giunta Maurizio Gasparri non è per niente sicuro, ma di fatto i tempi sembrano essere quelli. Utili quindi a far slittare ancora le elezioni, che invece ieri sembravano a portata di mano. A questo punto Dalfy non rispetterà il termine dei tre giorni, aspetterà invece che la Giunta si riconvochi nuovamente e fissi un’altra seduta per dichiararne la decadenza, pronto il giorno prima a presentare la lettera di dimissioni. Si arriverà a settembre, e le elezioni regionali slitteranno probabilmente al prossimo anno.

Maurizio Gasparri

Eppure ieri sera sembrava essere arrivata l’ora ics, e la notizia aveva provocato molto scompiglio nello staff del presidente: entro lunedì Luciano D’Alfonso dovrà dimettersi, si leggeva sul sito della Giunta per le elezioni che si è riunita e con un giorno di anticipo ha approvato a maggioranza la proposta della presidente D’Angelo di dichiarare “l’incompatibiità della carica rivestita dal senatore D’Alfonso, presidente della Regione Abruzzo, fissando conseguentemente un termine di tre giorni per l’esercizio del diritto di opzione da parte del senatore interessato”.

Un’accelerazione rispetto alla tabella di marcia prevista. Tre giorni di tempo per le controdeduzioni, ma era evidente che Dalfy avrebbe dovuto dimettersi prima che la giunta dichiarasse la sua decadenza (da Senatore, in quel caso).

La riunione, iniziata alle 17.05 e andata avanti fino alle 17.50, è stata animata da un articolato dibattito, si legge sul sito del Senato, nel corso del quale sono intervenuti i senatori Grasso, Cucca, Bonifazi, Crucioli, Ginetti, Urraro, Pillon, Giarrusso, Rossomando, Tesei, Gallicchio, De Falco, Evangelista e infine lo stesso Gasparri.

Sembrava davvero un affondo, mentre tutti pensavano che l’esame sarebbe stato rinviato direttamente a settembre, dopo le ferie estive: fino a ieri mattina persino i fedelissimi del presidente dicevano che si sarebbe dimesso in coincidenza con l’happening convocato da Dalfy il 7 settembre all’Aurum. E alla fine, probabilmente, andrà esattamente così: il voto all’unanimità non c’è stato, il Pd ha prestato il fianco a D’Alfonso.

ps: E andare a votare il prossimo anno, in fondo, fa comodo a tutti.

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