PESCARA Arriva Luigi Di Maio in Abruzzo (ieri sera in piazza Salotto, gremita, a Pescara) ma anche il leader del M5S non svela il giallo delle regionarie bloccate sulla piattaforma Rousseau per presunte “ragioni tecniche”. Tre giorni di silenzio assoluto mentre Di Maio spiega dal palco il decreto dignità appena licenziato dalla Camera. «Il decreto - ha detto - è il primo a dare diritti ai lavoratori senza ledere quelli degli imprenditori». E ancora: «Stiamomettendomanoa un sacco di sprechi». Quanto alle regionarie: «Stiamo facendo accertamenti su alcuni candidati. Certo è che in Abruzzo si deve andare a votare al più presto». Intanto in casa Lega parte l’ultimo avviso agli alleati di Forza Italia dopo il caso Agir. Brucia ancora il patto stretto dal partito di Nazario Pagano con il Pd di D’Alfonso sulle nomine nell’agenzia regionale chiamata a gestire l’intero ciclo dei rifiuti. Anche se i diretti interessati hanno già respinto l’accusa di “inciucio”, parlando di auto determinazione dei sindaci. I salviniani sono però sul piede di guerra e ieri sono tornati a rialzare la testa. Il primo segnale in vista delle regionali è arrivato dal neo deputato Luigi D’Eramo: «La Lega non fa accordi con il Partito democratico e con chi ha governato con D’Alfonso in questi anni». Ancora più esplicito il coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma, entrato subito nel vivo della questione più seria: «Non sono per fare le guerre, perché sono sempre distruttive. Ma quando rivendichiamo la candidatura alla presidenza della Regione - ha chiarito il parlamentare - lo facciamo alla luce del grado elevatissimo di fiducia verso la Lega confermato da tutti i sondaggi». Bellachioma ne ha anche snocciolato qualcuno riferito proprio alle ultime settimane: «Le tre più importanti agenzie di rilevamento delle intenzioni di voto ci danno al 30% in Italia e tra il 23 e il 26% in Abruzzo». Un incoraggiamento a prendere in mano la guida del centrodestra arriva proprio dai vertici nazionali del partito di Salvini: «Il sottosegretario Giorgetti - incalza Bellachioma - ha detto in Romagna che la Lega governerà anche la Regione Abruzzo. Noi il nome lo abbiamo già e su questo ci confronteremo con gli alleati». Tre liste civica di area hanno già proposto la candidatura dell’ex parlamentare di Forza Italia Fabrizio Di Stefano, che è ancora un iscritto del partito di Berlusconi. Il nome ancora “nascosto” della Lega potrebbe essere proprio il suo, mentre D’Eramo avverte: «Pronti ad aprire alle liste civiche, ma non a quelle ciniche». Ribadita così la chiusura al dialogo con il neo movimento degli ex assessori regionali della giunta D’Alfonso, Donato Di Matteo e Andrea Gerosolimo. Intanto non si fermano le nuove adesioni al partito di Salvini. Ieri sono stati presentati nove consiglieri comunali e un assessore che hanno aderito alla Lega, tutti della provincia di Pescara: Penne, Montesilvano, Alanno, Tocco... E mentre il partito di Salvini cresce, Bellachiona fa un’altra osservazione che chiama in causa Forza Italia nella sfida per la candidatura alla presidenza della Regione: «Non capisco perché si debba fare riferimento al risultato del voto del 4 marzo (17% Forza Italia, 14% la Lega) quando da allora ne è passata di acqua sotto i ponti». Affondi sul caso Agir, dove la Lega sta valutando l’ipotesi di un ricorso al Tar, sono arrivati anche dal sindaco di Ovindoli, Angelosante e da Gianfranco Giuliante».