PESCARA. L'esito del voto di oggi in commissione, non sulle proposte di leggi elettorali ma anche sulla Nuova Pescara e L'Aquila capoluogo, sarà decisivo per capire se Luciano D'Alfonso parteciperà oppure no al consiglio regionale di martedì dove il suo voto pesa. Se infatti in commissione il centrosinistra troverà l'appoggio di una parte dell'opposizione (come Forza Italia), D'Alfonso potrà permettersi il "lusso" di non presentarsi in consiglio, l'ultimo prima dello scioglimento, e di rimanere a Roma dove, in Senato, comincia la discussione sul Decreto dignità. E lui vuole essere presente. Il resto della storia è già scritto. Mercoledì, infatti, il governatore uscirà di scena formalizzando per lettera le sue dimissioni dalla Regione sia al presidente della Giunta per le elezioni del Senato, Maurizio Gasparri, sia al presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio. E se diserterà l'ultimo consiglio, saluterà l'Abruzzo con una lunga lettera. Pronta da marzo.