PESCARA Il primo a insorgere è Giuseppe Bellachioma, il leader leghista che attacca Forza Italia: «Se dovesse consumarsi, dopo il caso Agir, un ulteriore inciucio sulla legge elettorale regionale tra Pd e Fi, sarebbe l'ennesimo segnale di una scelta di campo di Pagano & company, tendente ad allontanare la prospettiva dell'alleanza classica del centrodestra in Abruzzo, che pure Forza Italia a chiacchiere auspica».I punti di rottura sono quelli della surroga degli assessori (proposta a dir la verità fatta da Giorgio D'Ignazio e non dagli azzurri), e dello sbarramento che sale dal 4 all'8 per cento.«I costi falsamente invariati dell'operazione surroga», sostiene Bellachioma, «ricadrebbero sui cittadini abruzzesi e l'innalzamento delle soglie escluderebbe invece presenze storiche in Consiglio creando un obbligo all'alleanza, favorevole al Partito democratico. La Lega Salvini Abruzzo», conclude, «chiede a Forza Italia un'azione ferma di opposizione contro questo ennesimo colpo di mano, tentato a ridosso delle elezioni, che cambia le regole del gioco democratico a vantaggio di chi si sente in liquidazione». Ma la risposta di Lorenzo Sospiri, capogruppo azzurro, è sferzante: «Con Bellachioma condivido molto, certamente la netta volontà di essere alternativi, senza se e senza ma, al modo di governare del Pd.Il gruppo in Regione di Fi non ha mai fatto sconti e ha prodotto molto dei 5 Stelle. Ma Bellachioma, ogni tanto, viene mal consigliato o mal informato come in questo caso», afferma Sospiri che quindi va nel merito: «Istituire la surroga, ovvero la distinzione tra assessore e consigliere regionale, è una riforma necessaria per evitare che gli assessori debbano stare in aula solo per garantire il numero legale: la storia di questa legislatura è emblematica in tal senso. È una riforma ad invarianza di spesa assoluta», sottolinea, «il costo complessivo degli attuali 31 verrà ripartito per i 36, cioè la spesa è tutta a carico degli eletti che percepiranno una indennità ridotta del 18%».E poi una stoccata: «La surroga è riforma necessaria ed è una legge leghista, infatti la Regione Lombardia, per prima, il 19 gennaio 2018 l'ha approvata con il voto di tutte le forze politiche di centrodestra: la legge abruzzese ne è la copia esatta». Passiamo così al secondo punto: «Ritoccare le soglie d'accesso in consiglio regionale è giusto ed è necessario perché il vero costo per i cittadini sono i tanti gruppi e gruppetti che si formano in consiglio e che, di solito, causano ingovernabilità. Il 3 % o il 4 % non mi paiono soglie così alte ma anzi il minimo per rappresentare qualcuno o qualcosa in consiglio regionale. Pertanto non c'è nessuno inciucio con il Pd. Il solo pensarlo mi offende», conclude Sospiri.Ma nell'arena scende anche la sinistra: «Le regole democratiche si scrivono insieme e in tempi non sospetti!», esclamano i coordinatori regionali di Articolo 1 Mdp Abruzzo, Tommaso Di Febo e Fabio Ranieri.«Le modifiche alla legge elettorale andavano programmate per tempo e con un confronto prima dentro la maggioranza e poi con tutte le altre forze politiche, per garantire sia la governabilità che la rappresentanza. Ancora una volta», affermano Di Febo e Ranieri, «il Pd si è mosso invece in totale solitudine, senza alcun rispetto per le altre forze politiche». Quindi l'affondo: «Pensare oggi solo a piccoli ma fondamentali ritocchi, tra cui soprattutto l'aumento delle soglie di sbarramento, sia dentro che fuori dalle coalizioni, così come pure l'introduzione del consigliere supplente, non ci trova d'accordo e rappresenta il modo peggiore per pensare di ricostruire un nuovo ed ampio campo progressista e civico in grado di contrastare la destra ed i 5 Stelle alle prossime elezioni». E ancora: «Le coalizioni si costruiscono con la politica e con un nuovo e credibile progetto da presentare ai cittadini abruzzesi, non certo con forzature sulla legge elettorale che, in questa fase, rischiano di avere esattamente l'effetto contrario rispetto a quello che evidentemente auspicano i promotori dell'iniziativa».Infine l'appello: «Chiediamo al Pd un atto di responsabilità e saggezza per evitare che la ricostruzione di un nuovo progetto di centrosinistra per l'Abruzzo rischi di naufragare ancor prima di cominciare a parlarne». (c.s.)