PESCARA Una sala d'attesa refrigerata, una fontanella, qualche panchina, una pensilina per ripararsi dal caldo torrido o dalla pioggia, cestini svuotati dai rifiuti: basterebbe poco per rendere il terminal bus della stazione meno squallido e più confortevole per gli utenti.Sono gli stessi viaggiatori, che ogni giorno arrivano e partono da Pescara verso le tante destinazioni, anche oltre i confini regionali, a suggerire in che modo la loro permanenza potrebbe migliorare durante l'attesa dei mezzi di trasporto. Attesa che spesso è dell'ordine di ore, tra una coincidenza e l'altra. Alle 12 di ieri, Chiara Monachese, foggiana, bagaglio in mano e temperature bollenti, aspettava, davanti alla biglietteria del terminal, l'arrivo del bus che l'avrebbe portata a Silvi Marina, con partenza alle 13,30. «Ho un'ora e mezza di tempo, sto pensando a cosa fare, ma con le valigie non si va molto lontano. Se almeno ci fosse un chiosco delle granite e una pensilina per ripararsi da questa canicola», lamenta guardandosi intorno. Alla fine, la ragazza ha trovato un po' di fresco nel retro della biglietteria, lato chioschetto bar. Dove è seduto Roberto, che arriva spesso in città da Roma: «Il comfort del viaggiatore dovrebbe essere garantito. Un tempo nella biglietteria c'era un bagno a pagamento, oggi non più. Neppure le sedie ci sono più. Andare in toilette al bar significa anche sentirsi in dovere morale di consumare una bibita o un caffè». Nicola Verna, 26 anni di Guardiagrele con casa vacanza a Francavilla, ha un solo desiderio: «Una fontanella con l'acqua fresca per dissetarmi». E poi lancia un appello alla Tua, società abruzzese dei trasporti: «Sarebbero gradite corse notturne non solo nel periodo estivo, ma anche d'inverno. Gli studenti ne trarrebbero giovamento. Mancano rastrelliere per le bici, buttate ovunque per terra». In biglietteria i turisti in fila allo sportello, bollono. «Questo terminal è solo un parcheggio», mettono il carico Andrea Vavotici, pescarese originario della Puglia e Valentina Serfilippi, appena arrivata dalla capitale, «spesso scendo a Pescara dai bus privi di toilette, ma quando arrivo non trovo un bagno neppure qui. Bisogna andare a cercarli nei bar o in stazione. Manca un wc attrezzato, anche a pagamento. E poi, la zona qui intorno è degradata. I giardinetti non sono proprio il massimo della sicurezza, pulizia e igiene. Non è un bel biglietto da visita per chi arriva in città». Fabrizio Angelini, romano, attore e regista della compagnia teatrale dell'Alba di Ortona, che condivide con Gabriele De Guglielmo, è in partenza per Milano. Ma all'imbarco mancano circa due ore: «Sono in piedi perché non c'è neppure una sedia, a parte il muretto che circonda il giardino. Spesso arrivo di notte e da Pescara l'ultimo bus per Ortona è alle 11 di sera. A quell'ora il buio è rischiarato solo dai lampioni, bar e biglietteria sono chiusi, resta solo da guardarsi le spalle». I disservizi al terminal bus sull'area di risulta sono oggetto di segnalazione di Armando Foschi, membro dell'associazione Pescara Mi Piace, alla commissione Vigilanza e garanzia del Comune: «Nella biglietteria del terminal non ci sono né bagni né sedie. I viaggiatori attendono ore accampati sui marciapiedi, sotto il sole che picchia o la pioggia battente».