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Pescara, 24/11/2024
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07/08/2018
Il Messaggero
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Riforma dei trasporti. «Niente penalizzazioni». Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal fanno appello al senso di responsabilità dei consiglieri regionali affinché la norma sui servizi minimi, che oggi approderà all'Emiciclo, diventi legge |
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PESCARA E' l'ultimo atto della grande riforma del trasporto pubblico regionale prima della conclusione della legislatura. Ed è per questo che Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal fanno appello al senso di responsabilità dei consiglieri regionali affinché la norma sui servizi minimi, che oggi approderà all'Emiciclo, diventi legge. Si tratta di garantire le corse essenziali, soprattutto quelle che collegano le zone interne con la costa e i grandi centri urbani, per non aggravare l'isolamento di aree già penalizzate dallo spopolamento e da varie calamità. Una vicenda su cui ha pesato in questi mesi la polemica relativa alla tratta L'Aquila-Roma, affidata prima in concessione alle società private e ora, con la riforma dei servizi minimi e delle società partecipate, alla Sangritana. I sindacati temono che lo scontro politico, legato alle dinamiche del territorio, possa far saltare tutto con ripercussioni anche aziendali sulla società unica (Tua): «Ne va di tutto il lavoro - sottolineano in una nota - e, soprattutto, dei sacrifici anche economici dei lavoratori del settore». A detta delle tre sigle di categoria, l'Abruzzo, in mancanza di questo provvedimento, verrebbe infatti assoggettato a ulteriori penalizzazioni. Il riferimento è al rischio di nuovi tagli sulla quota di risorse economiche trasferite annualmente dal fondo nazionale al tpl: «Un ulteriore taglio - ammoniscono i sindacati - che si aggiungerebbe ai 12milioni già decurtati dal 2014 e che farebbe saltare il sistema del trasporto pubblico locale». Da qui l'invito a mettere da parte lo scontro legato alle logiche dei territori: «L'augurio è che prevalga il senso di responsabilità sulle faide politiche e che ogni consigliere regionale interpreti il proprio ruolo istituzionale con il consueto, alto senso di responsabilità». Il 5 giugno scorso il consiglio comunale dell'Aquila, riunito in seduta straordinaria, aveva respinto la decisione della Regione di trasformare in tratta commerciale il servizio di trasporto pubblico che collega il capoluogo con Roma, ribadendone la caratteristica di servizio essenziale. Tra i rischi paventati, si temono tagli delle corse e aumenti delle tariffe, oggi ritenute competitive grazie alle convenzioni stipulate a suo tempo con le autolinee private. Nell'ordine del giorno approvato in aula all'unanimità, si ricordava tra l'altro che in assenza di collegamenti su ferro, il bus resta l'unico mezzo pubblico a disposizione sulla tratta l'Aquila- Roma. L'apprensione maggiore è per i numerosi pendolari e studenti che hanno rapporti quotidiani con la Capitale.
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