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Data: 07/08/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Il treno della Transiberiana in piazza a Castel di Sangro. Stasera il secondo appuntamento con la proiezione del documentario

CASTEL DI SANGRO Appuntamento da non perdere questa sera a Castel di Sangro con "Il treno degli altipiani ": nella storica cornice di piazza Plebiscito alle ore 21,30 sarà proiettato su un grande schermo di 8 metri il docufilm sulla storia di quella che oggi viene chiamata la Transiberiana d'Italia, contenuta nel dvd in edicola fino al 31 agosto - in abbinata con il Centro - al prezzo di 6,80 euro più il prezzo del quotidiano. E' il secondo evento di quest'estate dopo il successo di domenica a Roccaraso, quando è stata presentata la nuova e attesa opera dei registi teatini Anna Cavasinni e Fabrizio Franceschelli. LA STORIA. Gremita la sala consiliare del municipio che ha ospitato l'evento alla presenza di molti ospiti, testimoni di un lavoro unico sotto molteplici aspetti. "Il treno degli altipiani" ricostruisce la storia della strada ferrata Sulmona-Carpinone-Isernia raccontando la profonda trasformazione storico, culturale e sociale avvenuta nel XX secolo sugli Altipiani Maggiori abruzzesi grazie all'arrivo della ferrovia che da Sulmona si inerpica fino ai 1300 metri di Pescocostanzo, Rivisondoli e Roccaraso, per poi ridiscendere verso Isernia. Dal 1897 queste zone rimaste isolate si aprirono finalmente alle grandi città come Roma e Napoli, innescando uno stravolgimento delle abitudini, del lavoro e, in generale, della vita delle popolazioni di queste zone. L'economia basata soprattutto sulla pastorizia e sull'agricoltura lascia via via il passo al turismo e agli sport invernali. Inizialmente è Roccaraso a trarne i maggiori benefici. Qui nascono alberghi e quello che all'epoca si chiamava ski. Saranno proprio gli sport invernali a diventare il volano di una economia e di una società che si trasformano completamente. Al personale degli alberghi e dei ristoranti si aggiungono altre occupazioni: il conducente di slitte e i facchini, che fanno la spola tra stazione ferroviaria e alberghi, e tra hotel e campi da sci. I ragazzi raccolgono le giunchiglie, fiori profumati che in zona chiamano rose sughe e che vendono a mazzetti ai viaggiatori. ANTICHE STAZIONI. Dal 2013 i treni storici sono tornati a fermarsi nelle antiche stazioni, grazie all'infaticabile lavoro dell'associazione Le Rotaie e della fondazione Fs italiane. «Quando ero ragazzino, prendevo il treno a 7, 8, 9 anni», racconta Francesco Sabatini, presidente emerito dell'Accademia della Crusca, «io sono del 1931 e il treno era in pieno funzionamento, si prendeva normalmente questo mezzo per andare a Sulmona o a Castel di Sangro e, per noi che eravamo ragazzini, era una festa. La velocità, il fumo, le gallerie, il paesaggio, il treno non è solo un cimelio ingegneristico storico. Questa linea è un'opera dell'ingegner Rosazza, famoso per aver costruito le ferrovie alpine e, dunque, questa linea è davvero un gioiello. E' necessario però riscoprire le funzioni antropologiche, turistiche, paesaggistiche del treno. Cavasinni ha sottolineato l'importanza del recupero della memoria per costruire un futuro sano, cercando nelle profonde radici della nostra identità. Anche per questo il docufilm è ricco di voci di testimoni che, arrivando da un passato appena lontano, lasciano un'eredità di proposte per il futuro. I TRENI TEMATICI. Il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, ha posto l'accento sulle grandi potenzialità dei treni storici come strumento di sviluppo del territorio, mediante la rivalutazione dell'antica tratta Sulmona-Isernia. «E' fondamentale», ha detto il sindaco, «cementare ancora di più l'unione fra i vari attori coinvolti, la Regione Abruzzo, la fondazione FS, l'associazione Le Rotaie, per valorizzare maggiormente questa straordinaria tratta, una delle più belle d'Italia, che nel 2016 ha ospitato ben 16.000 viaggiatori sui suoi vagoni. Cercheremo di fare treni tematici, come il treno della memoria del 21 novembre o quello dei mercatini, che intendiamo migliorare. Ogni caratteristica del nostro territorio verrà inserita all'interno di questa tratta ferroviaria per valorizzarla al meglio, ad esempio offrendo ai viaggiatori vantaggiosi pacchetti turistici». I PRESENTI. Erano presenti anche Giancarlo Zappacosta, dirigente della Regione Abruzzo, Luciano Monticelli, consigliere regionale autore del finanziamento del docufilm, Francesco Di Filippo, direttore del dipartimento Cultura e Paesaggio della Regione, il maestro Angelo Valori, che ha curato la colonna sonora, e gli architetti Luigi Iarussi e Giorgio Patierno che stanno portando avanti un progetto di secondo ciclo di vita dell'asse ferroviario Sulmona-Castel di Sangro. Presente anche Claudio Colaizzo, vice presidente dell'associazione Le Rotaie, che ha sottolineato la tenacia del lavoro profuso in questi anni con la fondazione Fs, anticipando la realizzazione dal prossimo anno di viaggi sui treni storici che avranno una cadenza settimanale.

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